Thursday, July 26, 2007

ci si vede a settembre ... ad ogni costo



[l'estate è cominciata quest'inverno. adesso però sta esagerando. caldo asfissiante ed incendi a go gò. l'estate è una stagione o uno spazio cognitivo dentro cui ci si desertifica il cervello?
percezione vi lascia per questa pausa caliente. pubblicheremo in random sfoghi itineranti, ma niente costanza e niente di niente: vi lasciamo in pace, alemno per ora che il caldo vi assale. ma torneremo. e non è una promessa. è una minaccia.]

Sunday, July 22, 2007

sull'altalena

Non riesco mai a capire
l'età dei bambini.

Davanti a me
ce n'è uno
alto quasi mezzo metro,
mi guarda
interrogativo, ma non troppo

A me piace
l'insalata di riso!

Mi dice puntando il dito
nella mia direzione
ma senza colpire la mia figura.

Con questo caldo
è la cosa migliore
risposi.

Avrei voluto dire
cosa piace a me
ma non mi riuscì.

g

Thursday, July 19, 2007

.: il nome della rosa - trailer :.

[mi segnalano da catania questo BOLG che promuove e produce il film di cui sopra]

Wednesday, July 18, 2007

.: Radio Libere :.

[con piacere ricevo e con piacere diffondo...]

seminario «improvvisato» e aperto a tutti sulla storia della Radio come strumento di dissenso e contestazione civile.

Con l'obiettivo di creare nella società un ponte trasversale tra le diverse realtà, El Vagón Libre ha invitato a partecipare a questo seminario autorevoli professori, importanti esponenti del mondo della comunicazione, studenti universitari e rappresentanti delle radio libere italiane. Al seminario saranno presenti Carlos Henríquez Consalvi detto Santiago, fondatore dell'emittente salvadoregna Radio Venceremos ; Giosuè Maniaci, storico collega di Peppino Impastato e co-fondatore di Radio Aut; Maurizio Amici per Broadcast Italia ; e Carlo Freccero.

L'evento avrà luogo il 18 luglio alle ore 18, nella Passeggiata del Gelsomino, in Vicolo del Gelsomino (Via Gregorio VII) Roma, e sarà radiotrasmesso dal vivo da radio universitarie, locali e nazionali. L'ingresso è libero.
A seguire il seminario: grigliata sociale e specialit
à latinoamericane, poi Dj Set di Kid Watusi.

consulta la mappa


"...Ci sono posti infami, dove madri e bambini
vivono in una polvere antica, in un fango d'altre epoche.
Proprio non lontano da dove tu sei vissuto,
in vista della bella cupola di San Pietro,
c'è uno di questi posti, il Gelsomino…
Un monte tagliato a metà da una cava, e sotto,
tra una marana e una fila di nuovi palazzi,
un mucchio di misere costruzioni, non case ma porcili...."

Pier Paolo Pasolini - "A un Papa" (1958)


Monday, July 16, 2007

Poesie senza ADSL - senza titolo 1

Ho una parola
con cui non ti voglio salvare,
perché legittimare
sull’hard disk la tua presenza
sarebbe come generare
la tua posizione - in base binaria –
nel mio mondo virtuale.

E lì non ti voglio
almeno lì dove posso
amministrare.

Il tuo algoritmo
- adesso nefasto –
lo lascio tra i miei sensi.
Qui sei preimpostata
dal mio dolore:
Senza titolo – 1

g

[Chiedo scusa a chi, ineri, si aspettava una poesia senza adsl e non l'ha trovava nel suo account! Ma ieri ho sostenuto un esame! E' andata bene sotto il profilo universitario, sotto il profilo umano ho incazzatura che non ne avete idea. Studiare ha perso valore, alemno per me, quando è necessario fare i conti non solo con le istituzioni, ma anche con la distrazione di chi le amministra. Ci sono troppi guadi di inefficienza!

Comunque non ha importanza, la cultura è ben altro!

Mancano poche poesie alla fine di questa raccolta e ho deciso di proporvele a settembre. Quindi, possiamo dire, che percezione sociopatica si prende un piccola vacanza.

Qualche post lo insertirò di tanto in tanto, ma a casaccio e senza newsletter, solo per soddisfare la mia incontenibile voglia di direscriverepensare!!!

GRAZIE A TUTTI COLORO CHE MI SONO STATI VICINI IN QUESTO VIAGGIO SOCIOPATICO!!!

Per chi avesse voglia di farsi un trip culturale consiglio questo LIBRO.]

Poesie senza ADSL - (amici:randazzo)

Errore di sistema: mi resetto

e mi preparo a viver con discetto,

m’ installo un puttanissimo open source

e mi decollo come un air force.

Adesso tento mentre non mi guardi

di collegarmi in wireless codardi,

ma poi ti giri mi sgami m’ impalli,

m’ arrotolo l’ uessebì e me ne scappo,

ridotto a un maus senza più formaggio.

Errore di sistema: mi resetto

e per non fare errori mi sconnetto.

Francesco Randazzo

into - pissicodramma pretecnologico

C’avrei voja de ‘n caffio

pe’ carmà sto mar de capoccia,

ma so da subbito che in fonno

a reaggì sarebbe la panza

che prennendome in giro m’aggiugne

sia dar bucetto che dar ciarvello tutt’ a un tempo

la robba che scappa fora

n’è diverza.

g

traduzione: Max

Felicidades

Te quiero

REMITE:

Girolamo

ENVIADO:

09:20
13/08/1978

g

traduzione: Silvia

VA TE FAIRE FOUTRE

Maitenant je suis certain

Que tu ne lis meme plus

Les courriels que je t’envoie

Pour la troisième fois

J’ai attaché à mon mail

Un vieux refrain de

Marco Masini

Et tandis que je t’envoie promener

Tu continue à me répondre

En quelques kylobytes

« je pense aussi à toi,

Amore mio ».

Tant dans mes contacts

Que dans mon coeur

Tu as été éffacée.

g

traduzione: Michael

Friday, July 13, 2007

.:m'hanno raccontato di un posto...:.

ti dico che non mentiva. dallo sguardo, si leggeva negli occhi. cosa! cosa secondo te? si leggeva che era sincero! lui lì ci abita pure idiota! sennò come pensi che sappia tutte quelle cose? quali cose, quali cose! cazzo ma lo fai apposta? ha visto cose che noi…ma che te lo dico a fare! adesso vuoi ascoltare? eh eh stammi a sentire coff coff. in quel posto, quale posto!? dove abita il tizio cazzo! bene, in quel posto nessuno sente ma tutti si danno botte da orbi! è tutto cosi…strano! la gente prima si odia, poi si ama, poi si ri-odia per poi ri-amarsi e la cosa bella sai qual è? che nel frattempo piangono, godono, addirittura sghignazzano e starnutiscono roba bianca dal naso! non chiedermi che roba, cosa vuoi che ne sappia? lasciami continuare. dormono di giorno per paura che il sole possa sciogliere la loro maschera di cera. mangiano di rado. ascoltano musica e i discorsi degli altri. fanno finta d’esser scemi, altri non s’impegnano nemmeno. fanno gare di rutti, a chi piscia più lontano, a chi piscia fuori dal vasetto lo pesto. si dice il pesto?! tu non mi ascolti mica sai? senti questa, francesca non esce senza marco, valentina non esce senza andrea ma stranamente se c’è laura c’è Alessandra e se c’è aia indovina? ma che gioia! c’è tristezza! ma la conosci aia? manco io ma da quello che raccontano ci starei ben alla larga! quel posto è un putiferio credimi. credi a lui almeno! ti dico che non mentiva. dal tono della voce. non tremolava. infatti sei un cazzaro! a te trema la voce perché dici solo un sacco di baggianate! la sua voce era…era come un fiume calmo, che segue il suo corso senza farsi domande. dove abita il tizio organizzano un sacco di feste. chi vuoi che ci vada? gente a cui piace ballare roba pesante e ascoltare roba leggera. lo faranno per rilassarsi che ne so! non te ne uscire con la storia dei sassi ti prego. non c’entrano i sassi cazzo! pietre, sassi, è la stessa cosa. chi è senza peccato lanci il primo sasso invece suona bene! ma chisseitu per decidere? oddio non ricominciare, vaffanculo tu e i sassi. pietre, sassi è lo stesso! mi fai finire questa storia? allora, alcuni camminano rasati e si vestono di nero altri camminano rasati e si vestono di nero. la differenza. mi chiedi dove sta la differenza…nel colore dei loro cuori cazzo! quelli rasati vestiti di nero hanno il cuore nero. gli altri rasati vestiti di nero invece hanno il cuore rosso! semplice no? tutti si fanno le canne e se riescono a guadagnare abbastanza si fanno di altro. lavori del cazzo. alzano qualche soldo lavorando nei pub, nei bar, nelle gelaterie, come custodi d’albergo, nei mc donald’s. ah! senti questa, un amico del tizio ha lavorato proprio in un mc donald’s! si! ti giuro. ti dico che non mentiva. dalle mani. gesticolava con fare sinuoso. era come se l’aria si facesse carezzare dalle sue dita. le ragazze sembrano tutte uguali ma poi ti accorgi che qualcuna è diversa. eh eh eh tutti a cercare quella diversa per poi tornare da quelle omologate dalla signora ditta società! gonnellina di lino stile etnico ulalà, canottierina viva gli hippy, sandaletti del mercato equo e solidale, collanina…lasciami finire cazzo! collanina euro30motivipernoncomprarlasemipaghitelidò, orecchini fatti a mano, fermaglio fatto a mano, e porca puttana personalità fatta a cazzo! dopo un po’ però ti stanchi pure delle omologate e torni a fare il difficile perché la tua vita è troppo piatta. non la tua, dicevo in generale! incontri gente ubriaca che comincia a parlarti di se, tu fai finta di ascoltare e loro di raccontare. tutto ciò fino a quando non finisce prima la birra e poi il fumo. può capitare a volte di cercare un bar aperto dove andare a bere qualcos’altro. per poi ricominciare a far finta di ascoltare e di raccontare. oppure si va tutti a nanna con una strana sensazione al petto e sette parole che ti circolano nel cervello, perché cazzo sono uscito?! sono solo quattro? vedi, non sei abbastanza profondo, il “perché cazzo perché” sottointeso dove lo metti? comunque, se ti gira male vai a un concerto integro e torni accoltellato, vai al cinema tranquillo e torni traumatizzato, vai al pub sobrio e torni a casa barcollando, vai all’università da solo e torni con un’amica, vai a fanculo e nessuno ti cerca. tranne che tu non debba dei soldi a qualcuno. non è assurdo? parla! parla! non ti sembra assurdo?non sto gridando, ascolta! alcuni di loro sognano una vita di condivisione totale! che ne so, io ho un’arancia e tu hai due mele. io mangio la mia arancia e dopo, le tue mele. e tu sei felice e anch’io sono felice! certo che però, a pensarci bene, io qui non saprei adottare questa fantastica filosofia di vita. e se io avessi venti arance e tu una sola mela? si, le arance te le offrirei, per carità. ma se avessi voglia di cambiare e mangiarmi, non so, una mela? tu che mi daresti?si, ma di mele ne hai una! coff coff è complicato eh? insomma, si gioca a pallone in piazza, si corre nudi in piazza, ci si incontra in piazza, si fanno gli scontri in piazza, gli sconti, le chiacchere, i pianti, le marachelle, i comizi, si da sfogo ai vizi, sfizi, si balla pure in piazza, si litiga, si ama, si mente, si odora, si guarda e forse si tocca. zitto! lasciami finire! gli autobus notturni non sono mai puntuali. giuro! così m’ha detto. ti dico che non mentiva cristo dio! non sto piangendo, ascolta! si conosce sempre gente nuova…non sono un cazzaro! mi trema la voce per altri motivi! nasce sempre un’amicizia e ne muoiono cento, nasce sempre un amore e non ne muore mai nessuno. non è come qui zitto! lascia perdere le mie mani! non darmi dello schizzato…lasciami parlare! zitto un momento, sempre a parlare! non sto piangendo! si abbracciano tutti, si baciano, si guardano negli occhi, si prendono a schiaffi, si passano la roba da mangiare come fanno gli uccelli. si carezzano, si intimidiscono al primo appuntamento, indossano consigli, parole, libri e citazioni. ma che coglioni! loro sono il nostro futuro stupidosottospecie di…non sto gridando! ascolta ancora un attimo! non ti alzare cazzo! si spalmano roba strana addosso, contro la cellulite, le irritazioni, le scottature, le contusioni. bevono boccali di stronzate che sanno di verità e non ti nascondo che assaggiarle non mi è affatto dispiaciuto! non sto piangendoooo! coff coff non te ne andare! non te ne andare! voglio raccontarti tuttooo! ascoltami ancora un momento! le mie mani non stanno tremando, ci carezzo l’aria vedi?!vedi?! dove abita il tizio i cani non mordono, i fiumi non straripano, i folletti non esistono, i sogni li dimenticano e quando gli capita di viverli si svegliano con una gran voglia di dimenticarli, i fatti non bastano, il petrolio quando non basta lo chiedono al vicino, l’amore che provano l’uno per l’altro non basta capita quindi che si trasformi in odio, il pane non basta ma a nessuno gliene importa un fico secco, i soldi non bastano, la pazienza è poca, il delirio vicino, la peste non molto lontana, la tubercolosi in giro, farmacie a sufficienza, ospedali a sufficienza, polizia a sufficienza, delinquenti a sufficienza, puttane a sufficienza, ristoranti a sufficienza, chiodi a sufficienza, ma a noi chi ci pensa? non voglio andare a casa! voglio rimanere quiii! non te ne andare…per favore. non voglio rimanere solo. non adesso cristo! nooo! tu sei mio amico e gli amici devono ascoltare! non puoi andartene cosììì! nooo! nooo! aspetta cazzo, aspetta! aspetta, dimmi dove ho sbagliato! dimmi cosa ho fatto di male ti prego!coff coff dimmelo…dici che mentiva? ma sembrava…d’accordo, però non andare, non lasciarmi qui da solo. la gente mi fissa. non sono uno schizzato, forse un credulone, ma non uno schizzato! ma i suoi occhi, la sua voce, le sue mani…lui ci abita pure. come faceva allora, a sapere certe cose. non dirmelo...
andiamo a casa, è meglio. pensi troveremo un bar aperto? se ci va bene incontriamo qualcuna e cambiamo un po’ la nostra vita! non la trovi un po’, piatta? se vabbè, anche la tua vita è piatta ammettilo. ma poi con quella come è finita? coff coff ma dai? eddai che l’amico mio si sposa! ma ti ho raccontato del tizio strano? pensa che è tanto strano che tutti quelli che abitano in quel posto, quello dove vive il tizio per farla breve, stanno raccogliendo duecentomila firme per inserirlo nella lista delle droghe pesanti! eh eh non è stupefacente?! vabbene, la smetto giuro…senti, mentre rincasiamo, mi racconteresti quella storia sui sassi? pietre, sassi coff coff è la stessa cosa…


A.B.

[...]

Thursday, July 12, 2007

.:salvo imprevisti:.



[...è sempre così, tutto tace e nulla ascolta.]

Wednesday, July 11, 2007

.: UN ALTRO ANNO PER GRAMOS :.

C'è un bambino che si chiama GRAMOS.
Questo bambiono ha dei gravi problemi.
Qualcuno sta cercando di AIUTARLO.
Qui troverete il modo di farlo anche voi...
mi affido a voi, amici miei!!!


Tuesday, July 10, 2007

cose'è la felicità?

Forse la felicità

è una gravidanza extrauterina

per la quale si rischia

un’emorragia dell’io:

serve un dottore

che raschi via tutto.

Magari un parente

per stare sereni

un fratello d’io

per esempio

vestito di bianco materia.

g

[Samule fa il bis, per la mia gioia!]

Monday, July 09, 2007

COME DIO COMANDA (stregati da)

Lessi l’ultimo Ammaniti sull’entusiasta affermazione di Girolamo De Michele. Mi spiazzò. Disse più o meno una cosa del genere: “Se in Italia c’è uno che scrive così, io posso pure smettere”. Va ricordato che Girolamo non è solo un amico. È un amico che ha scritto Scirocco e Tre uomini paradossali. Lessi Come Dio comanda immediatamente. Ero molto preoccupato. Se Girolamo De Michele può smettere di scrivere, io dopo questo cataclisma annunciato dal lampo di copertina che faccio?

Ho trovato pagine di burro, lubrificate al meglio. Ho divorato le quasi cinquecento pagine. La mia attenzione di lettore non ha mai discusso la trama, le mosse dei personaggi. Mi sono cibato della misurata progressione degli eventi, sono entrato dentro questo special di Luicignolo, dentro quei gorghi disperati della provincia padana e fascista che atterrisce. Che conosco bene. Ho sperato che la ragazzina fuggisse dal matto del paese, dalla cronaca compiaciuta dell’inviata di Studio Aperto. Ho “visto” il presepe feticcio di Quattro Formaggi. Anche se devo dire che anche quello della tradizione Cattolica mi mette addosso già un leggero disagio. Mi sono affrettato a voltare le pagine.
Cristiano se la caverà? Il lettore era contento, sazio.

L’altro essere che abita il mio corpo invece è infastidito. Il mostriciattolo che ha un modesto rapporto attivo con la scrittura chiede altro. Non si accontenta di quasi sceneggiature. Non ne vuole più di fiocchi di neve grossi come batuffoli di cotone. Insomma, dipende da quanto cotone si asporta dal corpo centrale. Non c'è un batuffolo standard.
Ancora una volta un premio prestigioso ci lancia il messaggio reiterato all’infinito. Lasciate ogni speranza, i vostri malumori sono solo masturbazioni per pseudo letterati inadeguati, così vi rendete al fallimento. Questi sono i libri, queste sono le storie dei nostri tempi che disegnano la nostra Italia. Che rifugi assurdi andate cercando? Sempre nella vostra cameretta a toccarvi e a disperarvi. Finirete come Quattro Formaggi.

C’è una cosa facilmente identificabile che mi esplode regolarmente nel cervello dopo che ho letto un libro importante ( non un buon libro... non un libro “onesto”…). E' qualcosa che non sbaglia. Un istinto sempre vigile che viene in soccorso della mia soglia critica. Sto parlando di una sana INVIDIA, una gratitudine mista odio. Invidio chi ha scritto ciò che volevo scrivere io, chi ha dato forma ai miei fantasmi. Chi ha indagato sulle imperfezioni umane, urlando, per lasciarmi ammutolito ed esausto davanti a pagine definitive.

Non invidio Ammaniti. Non scriverò mai così. Il mio editore presumo non sia entusiasta di questa semplice constatazione. Nemmeno la parte di me che vuole uscire da un fabbrica. Davvero non mi interessa questa scrittura? Oppure non sono capace di seguire collaudate strategie e me la racconto… non sono capace di fare ciò che non mi interessa.
E questo chiuda il conto.


Saverio Fattori

Poesie senza ADSL - il mio occhio sul mondo

Rappresenta ciò ho visto.

Ma il mare non è così,
né la spiaggia
o il mondo.

Infatti
anche guardando
nella stessa direzione
non vedremo mai
le stesse cose.

g

[Stanno accadendo tantissime cose. Così tante e così diverse che non riesco ad organizzarle nella mia testa. Di recente ho indetto una riunione condominiale nel mio cervello alla quale ho invitato pure il criceto che corre sulla dinamo che lo fa attivare e ... comevolevasidimostrare ... la riunione è saltata perchè mancava la corrente. Quindi dopo una serie di deliri demenziali al buio abbiamo mandato il criceto a correre (stava in bagno a fumare, il bastardo) ma quando è tornata la corrente non gli andava più, ai picciotti, di fare riunione e discutere la trentina di odg previsti. Sono felice ragazzi e sono triste.

Niente di più insensato. La poesia che avete appena letto la scrissi per un evento fighissimo che ricorderò sempre con gioia.

Prima di lasciarvi vi segnalo che TerraNullius chiude fino a settembre e che la nostra antologia continua a far parlare di noi!

N.B. C'ho un sacco di materiale da postare, ma lo faccio domani, adesso ho tanto, ma tanto, lavoro da sbigare ... ma tanto, ma tanto...]

casa what #1

pianto le unghie nel muro
lascio quattro segni di me
a riprova del mio passaggio,
marchio il territorio:
lascio il mio odore

sto per aprire le finestre
che tutti sappiano
di chi à la tana,
GRAUR.



uno storno si riposa
sul nero del mio terrazzo
tra una mattonella e l'altra
in requie, mi guarda

gli porgo una winston
e sorrido ammiccante
e quello fa tre passetti avanti,
CIRP?

bisogna essere gentili
coi vicini, venerdì
si sente sola.

la fiera subito capisce,
e mi ritrovo al colosseo
seduto in prima fila.



il morso della morte.

che magnifica giornata,
c'è pace e silenzio
tutt'attorno a quest'isolato
anche gli altri uccelli
hanno smesso di cinguettare.

forse Dio sta mostrando il suo viso
tra le nubi.

è quasi sera.

Saturday, July 07, 2007

.:salvo imprevisti:.



siamo giunti alla seconda puntata di salvo imprevisti. parla del 28 giugno e dell'ignobile gesto fascista. il fascismo esiste ancora e gira per le strade armato di spranghe e coltelli. ma gli altri dicono che non esiste. apriamo gli occhi...

percezione sociopatica indignata.

Thursday, July 05, 2007

Disgelo


Siamo il disgelo


quello antefatto


di un crimine al caldo


mentre depongo


le uova covate


nell’ assenza


esistiamo


come neve


mai disciolta


da un sole


mai tramontato


le acque


al mulino


le pale


braccia


lunghe e pelose


sei quel lago


che non ristagna mai


mentre io, abusivo clandestino, deposito i rifiuti ai bordi della deriva


ti ostini a non vedere


e la zattera


perde le corde del tenere


quando naufrago


nei tuoi respiri


nel viaggio


hai messo in valigia


l’aria


senza preoccuparti


di quanta sia


l’apnea lasciata.


Poesia: Paola Castagna


Foto: MariaPia Spadafora

Coordinamento Italiano per la Pace, la Democrazia e i Diritti Umani in Eritrea

Udienza Sentinelli

Roma, Min. Esteri, 26 giugno 2007 – La Viceministra degli Affari Esteri Patrizia Sentinelli ha ricevuto in udienza formale i rappresentanti del Coordinamento Italiano per la Pace, la Democrazia e i Diritti Umani in Eritrea. All’incontro era presente anche il sen. Francesco Martone.

Argomenti sottoposti all’attenzione dell’on.le Sentinelli sono stati la violazione dei diritti umani, sociali e politici ad opera del devastante regime dittatoriale di Isayas Afwerki, e la necessità di un sempre maggiore impegno politico ed umanitario a sostegno dei bisogni delle popolazioni e dei profughi eritrei. La cooperazione umanitaria italiana, che non risulta essere stata fino ad ora interamente censita, dovrà essere certa di raggiungere le fasce bisognose della popolazione. In alcuni casi lavori finanziati dalla cooperazione sono stati eseguiti da militari o, come lavori forzati, da detenuti che non hanno percepito alcun compenso.

L’on.le Sentinelli, condividendo le posizioni del Coordinamento, ha ribadito la ferma posizione critica del Governo italiano nei confronti di quella dittatura, e il Sen. Francesco Martone ha assicurato il suo impegno perchè venga sottoposta ad interrogazione parlamentare la questione del mancato riconoscimento dello status di rifugiati da parte dello Stato italiano e dell'asilo politico per i profughi eritrei in Italia.

Le parti hanno anche concordato sull’urgenza che la Croce Rossa Internazionale debba potersi accertare delle condizioni di salute dei ministri, dei politici, dei giornalisti, dei religiosi e di ogni altro detenuto incommunicado.

Rimane primaria l’esigenza della pronta applicazione del trattato di pace tra Eritrea ed Etiopia perché i due paesi trovino nella pace la via dello sviluppo. La militarizzazione dell’Eritrea (3.500.000 abitanti) è una delle ragioni principali di fuga di migliaia di giovani verso il Sahara e le coste del Mediterraneo.

Nel corso dell’incontro si è anche osservato che in Italia le informazioni sull’Eritrea sono piuttosto scarse, ragione questa per cui poco si sa, anche a livello istituzionale, dell’efferatezza del regime dittatoriale eritreo.

A.H.S.C. Agenzia Habeshia per lo Sviluppo e la Cooperazione (Roma)

A.I.E.I. Associazione Immigrati Eritrei in Italia (Milano)

ARCI Corvetto Associazione Nazionale di promozione sociale (Milano)

ASPER Associazione per la tutela dei diritti umani del Popolo Eritreo (Napoli)

Mossob Comitato Italiano per un’Eritrea democratica (Milano)

e il

P.D.E. Associazione per il Partito Democratico Eritreo in Italia,

organizzazione politica dell’opposizione eritrea in diaspora

Tuesday, July 03, 2007

Segunda vida

El bar donde te conocí

Ya no existe.

Ahora hay una galería de arte.

Nos preguntamos muchas veces

- ¿te acuerdas? -

qué sentido tiene un bar

donde nadie tiene sed.

Donde beber es inutil

Como sentarse o estar de pie.

Pero te encontré allí

En ese obsceno ritual

Que llevamos

De este mundo.

No bebimos nada,

obvio,

pero charlamos

siguiendo siendo extranjeros

para reducirnos a la esencia.

Naturales.

Sin prejuicios

sobre nuestra primera vida.

Luego todo se acabó

Y la tristeza me alcanzó

Incluso aquí

Fuera de la web.

g

Traduzione: Silvia

[oggi voglio fare delle precisazioni importanti…sono contenta perchè finalmente qualcuno mi ha scritto...e questo mi fa piacere perchè vuol dire che le poesie sono lette e ripensate e arricchite e criticate e questo E’ BELLISSIMO!!!! Ma……purtroppo (per me) non sono io a suscitare tanta bellezza (W GIRO!!!)...io sono un tramite che cerca di fare in modo che questo prodigio raggiunga più persone...dove non può una lingua possono due (e ora tre, quattro….mille!!!)…dove non possono le parole può il suono....io provo a rendere il suono familiare ad alcuni ed esotico ad altri....dal suono alle parole, al pensiero, alla coscienza, all’incoscienza….e poi chissà……]

Remembrance

I know

you liked all those colors

around your face,

summerish.

But I changed it.

Now,

In black and white

You look eternal

Just right.

g

Traduzione: Davide

[BigDave, come lo chiamo io e non solo, mi ha chiesto di poter tradurre, in random, le poesie senza adsl in inglese. ovviamente non solo gli ho detto di sì, ma mi sono anche riempito di gioia. non merito tutto questo appoggio!!! GRAZIE BigDave!

la poesia è questa qui.]

IMPUISSANCE

Mercure, pour le moment,

Est victime d’un manque d’espace

Et je ne peux taper

L’entiereté de mon délire

Qui s’est achevé

Bien avant le point final.

g

Traduzione: Michael

[certo che leggere i propri scritti in un'altra lingua è alquanto particolare! la poesia di sopra è questa qui!]

Ik hou van jouw

Nu ben ik zeker

Dat jij mijn mails

Niet meer leest.

T’is de derde keer

Dat ik jij

Een oudje liedje

Van Marco Masini zend

En jij, die de vaffanculo niet zie,

jij aantwoord altijd in een of twee kylobites

„ik van jou ook

Ik mis jou“

Als in mijn hart

Bent je nu verdwenen.

In mijn kontakten

g

traduzione: Michael

[Michael si sta divertendo a tradurre le poesie senza adsl. attualmente sta terminando le traduzione della raccolta in francese, ma tra una poesia e l'altra me ne ha mandato 2 in olandese. questa che leggete, per chi ci riesce, è questa qui!]

Monday, July 02, 2007

.:salvo imprevisti senza senso:.



Un nuovo personaggio entra a far parte della famiglia di PS. Il suo nome è Salvo Imprevisti. Il suo mestire, "detective privato". Un solo vizio, la coca. Un solo piacere, il poker. Un solo stronzo che l'ha creato, me.

senza senso

aprendo la posta
ho rivisto la tua mail.
aprendo il blog
ho riletto il tuo commento.
aprendo gli occhi
ho formattato ogni cosa.
"sei sicuro di voler cancellare tutto?"
si, premi C
no, premi ESC
non c'ho pensato due volte
"CLICK".

[dicono che non c’ho nemmeno provato. che sono troppo giovane per mollare adesso. che tanto prima o poi ciò che ho seminato riuscirò a raccoglierlo in un settembrino pomeriggio qualunque. che non è mai troppo tardi ma nemmeno troppo presto. dicono che c’ho lo sguardo da pazzo, che faccio discorsi da vecchio, che sono ottimista quando voglio essere pessimista e viceversa. dicono addirittura che leggono i miei fumetti, i miei monologhi, le mie storie noiose ma reali. dicono che ho molti amici, ma nei momenti più bui riesco a ricordarne tre, al massimo quattro e devo dire che la cosa non mi dispiace affatto. dicono che lotto contro i mulini a vento, che sogno ad occhi aperti, che mangio in maniera sregolata, che fumo troppo, che bevo senza cervello e che mi butto in situazioni tanto difficili che per uscirne fuori consumo gran parte della poca energia rimastami. dicono che sono stanco, ma non è vero. dicono che sono disilluso, ma non è vero. dicono che sono paranoico, credevo fosse vero, ma ho capito da poco che nemmeno questo è vero. dicono che con l’underground non guadagni un cazzo ed è vero. dicono che se non hai un tratto accademico non vai troppo lontano ed è vero. dicono che le scuole del fumetto ti aiutano a trovare i giusti contatti, cazzo se è vero. ma devi essere bravo, dicono addirittura che lo sono ed è vero, lo dice pure mio nipote. mi fido di mio nipote. dicono che una bella vacanza mi aiuterà a rinfrescare le idee. dicono che una bella rinfrescata potrà farmi ragionare meglio. dicono che a ragionare ci si stanchi. io sono già stanco quindi deduco che la vacanza, me la sono già fatta. negli ultimi mesi, AntonioBruno ha scioperato. ho pubblicato le mie vignette su questo blog con un piacere incommensurabile. sono stato pure contattato da gente che chiamava gente che conosceva gente a cui piaceva il mio lavoro. sei bravo, hai talento, faresti questo lavoro per me? ogni volta ho fatto il prezzo, pagato con queste parole: pubblichi gratis sul tuo blog, che ti costa regalarci un po’ del tuo lavoro? dicono che i miei occhi a volte si riempiono di rabbia. dicono che per mangiare servono i soldi. dicono però che soldi non ce ne sono. escono comunque ogni mese centinaia di libri. mi chiedo dove prendano i soldi, forse dalle tasche degli autori. dalle mie però non riescono a prendere un emerito cazzo, sono vuote. ma loro fanno i soldi comunque, perché trovano l’autore che “investe su stesso”, quello che c’ha soldi da buttare insomma. a me invece, rimane un cassetto, questo blog, terranullius e tutti quei figli di puttana che ogni giorno mi prendono per i capelli gridandomi in faccia “non mollare”. gli autori non serve pagarli. loro lo fanno per dedizione. il mio padrone di casa non vuole capirlo. non ho ancora trovato un tipografo o un distributore che lavori per dedizione. ve lo dico io chi lavora con/per dedizione. grammatico che si fa un mazzo così per organizzare il disorganizzabile. il moretti che porta avanti da anni un sogno che prende sempre più consistenza. pierpaolo che m’ha insegnato cosa cazzo significa vivere venti giorni con venti euri in tasca e arrivare al traguardo con un sorriso che fa invidia a buongiorno mike. ma di questa gente è inutile che ve ne parli, se non l’avete conosciuta non riuscireste a carpire un solo grammo del mio pensiero. dicono che se fissi il sole per un po’ t’accechi. dicono che se fissi un cieco per un po’ subito guardi il sole e ringrazi il fato di tanta fortuna. dicono tante cose e forse, le ho capite tutte. cercavo un pretesto per rimanere, pensavo d’averlo trovato ma forse mi sbagliavo. si ritorna a casa per un po’, dicono che mi farà bene. dicono pure che dovrei poi ritornare in questa città e continuare i miei studi. ma io forse non ci torno più. precario in tutto. dicono che il mio è un addio. preferisco vederlo come un arrivederci. dicono che sono triste, ma non è vero. dicono che sono istintivo ma, si è vero. dicono che la fortuna di un uomo, è un altro uomo, ma questo in venticinque anni l’ho sentito dire solo a mio padre. mi sono chiesto se mai, nella mia vita, sono riuscito a valere qualcosa per qualcuno. pretestuosamente vi dico di si, sennò mi deprimo così tanto da percepire le benzodiazepina come mia unica salvezza. tana non libera più nessuno, loro rimangono in gabbia noi continuiamo a farci le seghe sotto i mari. si perché adesso viene l’estate, a settembre ci si ripensa. si chiude per ferie ragazzi. un saluto sincero a tutti coloro che seguono le vicende di questo piccolo universo le cui voci e immagini si perdono in una realtà ben più profonda dell’etere. abbraccio tutti voi.
tranne te, tu vali meno della cocaina girl!
a presto.]


A.B.

Poesie senza ADSL - auguri

ti voglio bene

MITTENTE:
Girolamo

INVIATO:
09:20
13/08/1978

g

[questa va spiegata. chiamarla poesia potrebbe offendere i poeti, quelli veri, ma qui su percezione stiamo giocando con le cose serie. scherziamo col fuoco cooscienti che ustionarsi sarebbe il minimo. qui su percezione siamo leggeri. leggeri nel senso letterale del termine. sottraiamo peso alla realtà per ergerci sorridenti sopra le teste di cazzo che ci vorrebbero col muso lungo a sgobbare tutto il giorno per sopravvivere.

noi, invece, tra una battuta e l'atra, viviamo aggredendo il tedio.

questa va spiegata, dicevo.

questa poesia simula un sms.

il messaggio è chiaro: ti voglio bene. la cosa che va spiegata è la seconda parte: chi in via il messaggio e quando.

il messaggio l'ho inviato io, a me stesso e l'ho inviato indietro nel tempo, precisamente al momento in cui sono nato.

ovviamente, in quel lontano giorno non esistevano i cellulari e anche se fossero esistit nessuno può inviare un messaggio indietro nel tempo... ma se così fosse ... la poesia, allora, che cacchio ci sta a fare?

comunicazione di servizio: mi sono arrivate numerose traduzioni (inglese, olandese, francese e spagnolo. visto che postarle tutte creerebbe un info dumping e mi costerebbe un'oretta di lavoro, ho deciso di farlo stano e domani ve le ritrovate online. quindi ringrazio Silvia, BigDave e Michael e chiedo loro solo un po' di pazienza ... grazie ragazzi, siete meravigliosi!!!]

Sunday, July 01, 2007

a rusa di gerico

Abbruciu curpevuli

‘ntra lu disertu miu pirsunali.

St’ aridità mi sta minannu

li sentimenti

scavazzannuli

‘ntra pirvirsioni e luci ch’ annigghia.

Sucu raggia traversu

li pustuli de pedi

e i zocculi ca jttai

arrirunu di zò ca fici,

‘nu fintu suicidiu giappunisi

di ‘nu vili.

Sugnu sfattu e m’ arriminu

senza sapiri mancu

furriari inutili.

Tuttu abbrucia

quannu passu

e lu ciriveddu si sicca,

vumita scuritati.

Mi vulissi curcari ‘n funnu

a ‘na conca

e arripigghiari culuri,

sangu di vita virdi,

ma nun sugnu ‘na rosa

e nemmancu mi meritu

di essiri fragili

sugnu sulu ‘n quarariatu

sbagghiu

arinatu ‘nta stanchizza.

g

Traduzione: Francesco Randazzo

[Randazzo è imbarazzante. ha troppi talenti. è interessante. è simpatico. e intelligente. è un artista. insomma uscire con lui diventa un rischio. ma la sua peggior qualità è che è l'entusiasmo. un entusiasmo simile ad una marea che si gonfia lentamente. quanto ti trovi immerso con l'entusiasmo fino al collo ... è, ormai, troppo tardi.

Randazzo è questo qui. la poesia che ha tradotto in siciliano è questa qui.]