Saturday, May 31, 2008

il mondo è buio

Il mondo vive immerso nel buio
e noi ci convinciamo sia luce
quella che illumina le nostre stanze.

Ci rifugiamo dentro camere da letto
e bagni
per respirare un’asettica pace
illuminata da finti soli elettrici.

Fuori solo oscurità.

E passanti cadaveri.

Ma nel buio che ci circonda,
distratti da un vita pensata
dal no senso di qualche dio artista,
incompreso dalla massa,
la tua testa si avvicina alla mia spalla.

Le tue labbra cercano
i miei pensieri su di te
sul mondo
sul futuro.

Ti circondo
timoroso del buio che circonda noi
e la tua schiena nuda
racconta alle mie dita
che sono altre le tenebre da temere.

.:dov'è finito il mio braccio sinistro?:.



Thursday, May 29, 2008

Pre-Testi per leggere & scrivere

Io mi sono già iscritto. Ho pure mandato 2 vecchie cose. Pre-testi è un concorso che premia che scrive e chi legge.
Per come la vedo io sarebbe divertente gareggiare tra amici. Ho già proposto a qualcuno di iscriversi e ho già spavaldamente chiarito che ho intenzione di salire sul podio.

Scherzi a parte a me sembra una buona scusa per giocare con la scrittura e grazie ad un pizzico di competizione credo che il divertimento sarebbe assicurato!

Wednesday, May 28, 2008

Poesie senza ADSL (amici:peluso)


Ho scoperto un labirinto. Dentro c'è un Minotauro, che poi è anche Teseo, che poi è anche il filo di Arianna. Dentro non ci si perde a causa del dedalo di strade, ma per il dedalo d'opere d'ammirare.
Molti, giunti all'uscita, ritornano dentro!

Tuesday, May 27, 2008

.: il lavoro nobilita l'uomo :.

Lasciate perdere la mia faccia da Pesce Lesso. Sono stanco. Davvero. Tanto stanco. A volte medito che senso abia questo affannarsi continuo. Quali frutti raccolga questo ossessivo lavorare per i poveri. Quale sia la metà. Se esiste una metà. Fatto sta che proprio quando la pressione ti arriva a zero. Quando i muscoli ti impongono movimenti scoordinati. Quando la testa pulsa come un rave durante un'eruzione vulcanica ...
Ecco, in quei momenti, appare un germoglio. Uno squarcio tra le nuvole a ricordare che il Sole splende inesorabile comunque.
E così il tuo ufficio e la tua stanchezza diventano parte di un ingranaggio perfetto.
Ieri è venuta questa bimb in ufficio ed io, smemorato e distratto, ho ricordato che cosa mi sono ripromesso di fare!

Cronaca dell'inattesto - C. Peluso

Andare in giro per le strade della metropoli possiede un fascino diverso, più vivo. L’inatteso si presenta spesso nelle sue molteplicità. Mi piacere attendere l’inatteso, scegliere per il gusto di scoprire. Perdermi fra i volti degli sconosciuti, ascoltare i loro pensieri o immaginarli. I mezzi pubblici sono il ricettacolo dell’inatteso. Una sera, spinto dalla solitudine del viaggio cittadino, i miei occhi si sono visti riflessi in altri occhi. Di un colore brillante, spiccavano immersi in una carnagione diafana. Aveva una figura esile, vestita in maniera armoniosa e discreta.
Uno scambio di sguardi e la paura di essere fraintesi. La mia barba incolta, la carnagione scura, un giaccone abbondante potevano far pensare a me come ad un malintenzionato, ma lei ricambiava i miei sguardi ed è iniziato un gioco.

Monday, May 26, 2008

letteratura interattiva. ibridazioni e tag

E' impossibile seguire tutto ciò che la rete offre. a volte i cambiamenti ci vengono vomitato addosso quando ormai sono quasi roba vecchia. adulti, direi. Il testo e con esso i significati e i signifanti si stanno esternalizzando a tal punto che l'uomo - e le sue estensioni cibernetiche - sta trasformando se stesso per induzione. Il linguaggio cambia le nostre forme di pensiero e quando il linguaggio cambia in modo esponenziale ecco che la mente lavora in modo tachipsichico.

Tutto questo per dirvi che poi diventa necessario essere selettivi e costruire isole domestiche del pensiero e del pensare.

Vi vorrei segnalare 2 splendidi progetti nati in rete, dalla rete e per la rete (ma non solo):
La nuova casa editrice di due grandi artisti che stimo molto.

Se un giorno diventerò papà, vorrei essere un po' come lui, Filippo Giorgio D'amato.

Per adesso è piccolina, ma farà strada. Quando certe menti si mettono all'opera non c'è ostacolo che tenga.


Dalla mailinglist Argonauta mi segnalano http://www.ibridamenti.splinder.com/
Tema: Liberi in rete
Virtualità significa possibilità di una libertà che non abbiamo mai conosciuto nel mondo off-line. Grazie alle tecnologie digitali, diventa possibile comporre, costruire un mondo artificiale, che ha carattere di singolarità: un mondo che è fatto soltanto per me, o per me e te, un mondo condiviso da un piccolo numero di persone (Franco Berardi)
Si tratta questa volta di dare ali all'immaginazione e di usare il testo per creare nuovi mondi. Perciò lo staff di Ibridamenti vi invita caldamente a partecipare perché abbiamo bisogno di sognare con voi.
Tre novità per
Ibrid@prosa e Ibrid@poesia
La prima è che anticipiamo il tema Libertà in rete perché vorremmo raccogliere i vostri testi su questo argomento, prima di lanciare la seconda fase del progetto Ibridamenti.
La seconda è che unifichiamo le due iniziative e perciò i vostri testi andranno inviati sia che si tratti di versi o di prosa, o di testi sperimentali basati sull'uso di immagini e suoni a:
ibridamenti@gmail.com
La terza è che avete più tempo.
Scadenza invio testi: non oltre le ore 24.00 del 30 giugno 2008

Sunday, May 25, 2008

Poesie senza Adsl (amici:bernasconi)

M’illumino

di pixel

Paola Regina del Centro Sociale non okkupato

ANCORA SUL G8 DI GENOVA

Testardamente Genova e la sua memoria non condivisa, in un periodo storico che si sta facendo blindato e acefalo. Il video linkato è una estrapolazione di un mediometraggio realizzato dall'Associazione Terzadecade - Aquila Signorina ( http://www.terzadecade.it/site/modules/news/) che si occupa di teatro e divulgazione culturale. Genova 2001 è l'imbuto vuoto a perdere, il crepaccio che si allarga tra la popolazione che delega il proprio bacino di informazione ai media massimalisti e la tribù che si alimenta della cosidetta controinformazione. Quelli che si sono accontentati di Toni Capuozzo hanno detto che a Carlo Giuliani se l'è cercata. Quelli "che io non sono razzista però". Quelli "che io non sono fascista però". Genova 2001 fu l'antipasto che aprì il cenone concluso con la vomitata a denti stretti delle ultime elezioni.


auguri
saverio

Saturday, May 24, 2008

.: la compressione del linguaggio ed altre ubriachezze :.

Ieri ero ad un party. No, ero ad un aperitivo letterario. NO, ero tra artisti ubriachi. Anzi ero a casa di un amico. O forse ero nel posto giusto al momento sbagliato.

Non so.
Ero ubriaco.
Pensieroso.
Introspettivo.

Non ero in forma.
Non ero al centopercento.
Non ero indicizzato nei migliori motori di ricerca.


Fatto sta che c'è scappata la gaf.
E proprio in chiusura serata!
Volevo dire una cosa, ma il modo in cui l'ho detta me ne ha fatta sparare un'altra.


Il solito problema tra forma e contenuto (uno tra i mei grandi problemi). La mia forma dilatata dall'alcool non solo non era seducente e persuasiva, ma discriminava contatti di pensiero tra forme sensibili di convivialità.


Io volevo dire che ci sono tanti lavori al mondo e che facendo 2 chiacchiere da salotto, en passant, li si sarebbe potuti dividere in lavori product oriented e lavori relations oriented. Avrei voluto spiegare che non c'è un lavoro migliore di un altro. Lo so perchè ne ho fatti tanti e diversi.Nè che un approccio sia superiore all'altro. Avrei solamente voluto dire che è innegabile che ci sono differenze tra un lavoro orientato al prodotto (all'oggetto) e un lavoro orientato alla persona (alle relazioni). Avrei voluto spiegare che è la stessa differenza che c'è tra un giapponese di 90 anni e mio nonno siciliano di 91. Sono due mondi totalmente diversi. Ovviamente questa non può essere una discriminante. Discrimina infatti chi delle differenze ne fa un alibi per costruire poltrone comode alla propria. Chi costruisce barriere al fine di proteggere la propria superba differenza. Io avrei solamente voluto dire che se fai un lavoro con un approccio alla relazione ti ritrovi a non poter più guardare l'orologio. A non dare più valore alla domenica come spazio personale o di riposo, ma come momento di condivisione. A non essere sicuro che la convenzionale settimana feriale sia una struttura adeguata allo svolgimento delle tue mansioni professionali.


Avrei voluto ricordare il Piccolo principe e la volpe, il loro illuminante dialogo sulla ritualità necessaria ad instaurare un rapporto di fiducia. Avrei voluto mostrare la bellezza di alzarsi all'alba, nonostante la sbornia, per smussare solitudini che non possono aspettare il lunedì mattina. Avrei voluto dire che molti lavori product oriented si svologono il sabato e la domenica con più fatica del mio, ma che lo fanno seguendo logiche di mercato ben diverse dall'approccio familiarista che è base fondante una relazione d'aiuto. Avrei voluto spiegare che sono un privilegiato a lavorare di domenica con persone che vivono ai margini, perchè grazie a loro ho sempre un faro puntato sulla meraviglia del vivere.


Insomma avrei voluto condividere un pensiero che non fosse:
"Devo andare... domani mi alzo presto. Lavoro nel sociale io, mica alle poste?"



Lettura consigliata: La macchina morbida, W. Burroughs
Colonna sonora:

.:mi rifiuto:.

...e poi c'era una marmotta che confezionava la cioccolata. Ma vaffanculo.

Wednesday, May 21, 2008

Memento

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.



Bertolt Brecht
Berlino 1932

Sunday, May 18, 2008

.:Pangea, la vita riparte da una Donna:.


Anche se in ritardo (mea culpa!) vi segnalo un corto realizzato da gordo.it per Pangea, la Fondazione onlus che opera in situazioni di post-emergenza a favore dell'empowerment delle Donne favorendo condizioni di sviluppo e partecipazione delle Donne e delle loro famiglie, offrendo loro, attraverso l'istruzione, l'educazione ai diritti umani, la formazione professionale, l'educazione sanitaria e il microcredito, strumenti e opportunità di reale e concreto riscatto.
Il sottoscritto si è occupato in parte del design dei personaggi e della realizzazione degli ambienti, per questo ringrazio Stefano Buonamico e Claudio Morici!
Che dire se non...buona visione!

Thursday, May 15, 2008

Pazienza

La rabbia sgrana i miei pensieri
e il dolore corrompe i miei proprositi.

Scarico gli umori degli altri
fino a scoppiare d'empatia
e se non c'è più posto nel mio cuore
formatto e vado avanti,
cieco.

Ad oltranza,
riempio e formatto.

Senza imparare da tutto,
ma stancandomi per niente.

Fino a quando
non mi rimarrà
un pixel di pazienza...

g

[GRAZIE A TUTTI COLORO CHE IERI ERANO ALLA NOSTRA PRESENTAZIONE. DIFFICILE TRASMETTERE LA GRATITUDINE CHE PROVO NEL RIPENSARVI Lì SEDUTI AD ASCOLTARCI.

LE POESIE PIù BELLE ERANO NEI VOSTRI SGUARDI]

Tuesday, May 13, 2008

Due Punti e parentesi chiusa - A.Mannina

Due punti e parentesi chiusa. Il suo sms finisce con Un bacio. Perché tutte le donne sentono il bisogno di salutare in questo modo?

Un bacio, baci, un bacione, kisses, un abbraccio, tvb.


Ho sette indirizzi e-Mail. Ne uso tre. Non so perché.


MSN mi fa schifo. Da sempre. Tutte che mi chiedono, perché non ti iscrivi, così chattiamo? Per lo stesso motivo per cui quando scrivo spengo il cellulare. Il mio normalissimo cellulare, che non ha fotocamera, non può ricevere suonerie da internet o video o chissà cos’altro. Serve per telefonare.


Alcune colleghe al lavoro continuano a ripetere non posso credere che tu non chatti. Sembri proprio il tipo da chat. Sì sì. Secondo noi, fai il modesto.


Il tipo da chat. Ho impiegato mesi per mettere una firma digitale nelle mail. Tipo da chat. Nella rubrica di Outlook ho salvato una decina di nomi. Di questi, cinque fanno parte del gruppo al quale spedisco le poesie che scrivo. Tipo da chat. Non ho mai messo una faccina in nessuna cosa abbia scritto.


Molti mi chiedono, perché non apri un blog? È assurdo che tu non abbia un blog.


Due punti e parentesi aperta. Il suo sms finisce con Adesso non ho voglia di parlarne. Mi sta scaricando via etere? Un serie di bit, codici binari, informatica applicata alla vita.


Il mio Io reale soffre, deperisce e muore mentre il mio Io virtuale viaggia a gonfie vele.


Su Myspace mi diverto molto. Curo la mia pagina ogni giorno. Nella lista degli amici ho personaggi importanti, personaggi morti, scrittori decomposti, celebrità americane e gruppi di poeti nullafacenti. Locali malfamati. Donne/amiche. Donne/magari fossero più che amiche. Donne/forse sono donne, ma chissà. Gruppi musicali sconosciuti. Artisti famosissimi. U2. Springsteen. The Doors. Ennio Morricone. John Coltrane. Edward Norton. Woody Allen. Stanley Kubrick.


Posso cambiare umore ogni giorno, su MySpace. La gente sa come sto, dove sto, cosa sto facendo. Cosa farò.


Oggi sono malinconico. Due punti e parentesi aperta.


Ho creato tre album di foto e una presentazione di immagini. Chi si collega può gustarsi scatti del mio passato che scorrono lenti. Ricordi di presentazioni, amici, attimi. Momenti. Con sottofondo musicale. Oggi ci sono i Pink Floyd.


Nella sezione Chi Sono devo spiegare chi sono. In quella I miei interessi, i miei interessi. Musica? Film? Il mio eroe preferito. Alla voce Lavoro, ho scritto perdigiorno.


Due punti e parentesi aperta. Sms. Stavolta è Oggi non sono in vena.


C’è davvero qualcosa che non va. Tutto sta nel capire cosa.


In Rete è difficile distinguersi. È dura stare al passo. Un lavoro a tempo pieno.


Sul forum che frequento il mio nickname è Antani. Il mio Avatar è la foto di Ugo Tognazzi. Very cool. Nella firma ho inserito una frase di Groucho Marx e una di Jim Morrison. Partecipo a discussioni sul calcio, sulla musica e sui telefilm americani. Fan club di Lost, gruppo amici dei libri, l’angolo Bianconero.


Qualcuno mi ha definito il Poeta del web.


Rovistando nelle mail inviate e ricevute, forse capirò perché è arrabbiata. Negli ultimi mesi sono stato disattento.


Inserisco un nuovo blog su MySpace. Una poesia. E aggiungo tre foto. In tutte e tre ci siamo io e una bellissima ragazza, abbracciati. Io che cerco di sorridere, ma ho gli occhi sgranati e sembro strafatto. Forse questo la farà ingelosire. Patetico? Certo. La ragazza è la moglie di un collega.


Le mando una mail. Non risponde.


Le invio un sms. Non risponde.


Le invio un commento su MySpace. Un messaggio istantaneo. Un invito.


Su eMule scarico un paio di film. I telefilm americani li prendo direttamente da Torrent. I sottotitoli in italiano da un sito di appassionati.


Due punti e parentesi chiusa. Questo sms è di un’amica che cerca di consolarmi. Un bacione e un abbraccio forte, dice. Tvtb, conclude.


Su YouTube c’è un mio video. Leggo una poesia. Male. Nessuno lo ha votato.


Se facessi il download di me stesso, chissà quanto peserei. Nella vita reale, in un mese sono passato da sessantacinque chili a cinquantasette. E mangio più di prima.


Navigo troppo. Il grosso mostro Mozilla fagocita il mio tempo.


Due punti e una C. Qualcuno mi spiega che significa tristissimo. Il suo sms finisce con Leggi la mail che ti ho mandato.


Su Outlook nessun segno di vita. Consumo il tasto Invia/Ricevi. Arrivano mail spam, vuoi del Viagra, il nuovo concerto di Vattelapesca, giochi gratis, suonerie strambe, hai vinto, sei stato sorteggiato, qualcuno ti cerca, donne vogliose.


Ho scaricato un concerto. Winamp lo spara nello stereo che lo spara nelle casse e la musica è così alta che sento a malapena il campanello suonare. Sarà il postino. Non rispondo. Ancora Invia/Ricevi.


C’è una mail nella posta indesiderata. Ora si spiega tutto.


Il messaggio è semplice e conciso, c’è scritto: VAFFANCULO.


Niente faccine, punti, esclamazioni o firme. Nessuna spiegazione o saluto o commento.


La parentesi è proprio chiusa.



Alessandro Mannina


Monday, May 12, 2008

.:matilde sogna ancora:.

Dopo Detective Salvo Imprevisti il sottoscritto pubblicherà una nuova serie con Coniglio Editore.
"Matilde sogna ancora". Da non perdere (dicono...lo dice pure giro!) ;)
a.

Sunday, May 11, 2008

Sayonara Gangsters

[Era da tempo che il sottoscritto non scriveva una recensione. Eppure, molte cose, sono nate proprio da quella passione: scrivere dei libri che il sottoscritto leggeva.

Me ne sono regalato una. Si vede che c'ho perso la mano. Tra le altre cose perse.]


Sayonara Gangsters è un libro surreale fino all’estremo. Questo è uno di quei romanzi che puoi solo amare o meno. Senza vie di mezzo. Nel dubbio ci può essere solo la lettura disarmante di un testo che evoca immagini senza sosta, situazioni continuamente, realtà trasversali ad ogni pagina. Il libro è come un arma puntata contro il mondo dei sogni, beccato mentre stava cacando.

Sic locuit - A.O. Meloni

[Mentre la Fiera del libro a Torino fa parlare di sè e poco dei libri. Fa parlare la politica e poco la letteratura. Io mi arovello su ben altri problemi che mi allontanano dalla realtà come una goccia di pioggia che sale verso le nuvole confusa e affaticata. Detto ciò vi segnalo una riflessione del grande Angelo Orlano Meloni sul leggere e sullo scrivere!
Da percezione è tutto, che poi è niente]

Sic locuit, dite la vostra che ho detto la mia - 2



Per la serie prima che qualcun altro lo dica lo dico io, è giunto il momento di mettere in chiaro una cosa.
Molti di voi, come me, avete letto e leggete libri, e probabilmente siete anche andati alle presentazioni, a sentire gli autori concionare sulla vita l'universo e tutto quanto e nei casi più sfortunati a sbandierare senza ritegno il loro ego. A volte va bene, a volte male, a volte è interessante, a volte no, pace, fa parte del gioco. Ma sono pronto a scommettere che almeno in un'occasione avrete sentito questa storia: in Italia tutti vogliono scrivere, chiunque si improvvisa poeta e scrittore, e ci sono miriadi di scrittori e pochissimi lettori. Altro che scrivere, gente, bisogna leggere!
Detta così, la cosa sembra ragionevole. Vuole gli applausi dei colleghi. Raccatta i sospiri dei fan. Titilla ed eccita la libido dei meno smaliziati. Detta così. Peccato però che questa sia una vera, clamorosa, indubitabile, enorme, sfavillante stronzata. Peccato che questa storiella sia come ripetere la lezioncina a pappagallo (senza offesa per i pappagalli). Chi non lo ha mai fatto alle elementari? Non è uno scandalo, succede, amiamo il carisma e le idee che sono circondate da carisma, è tutto più facile, meglio ripetere a pappagallo che ragionarci. Io però oggi voglio ragionare. Sentite un po’ la mia versione dei fatti.
Fino a un bip di anni fa, eravamo quasi tutti analfabeti. A metà dell’Ottocento in Italia del Sud, per fare un esempio, la percentuale di analfabetismo era impressionate, molto, ma molto oltre il 50%. È stato solo nel corso del Ventesimo secolo che in Europa, e anche nel resto del mondo, si è compiuta l’alfabetizzazione di massa. Ora, cari amici, ragioniamo, è facile, ci arriverebbe anche un bambino. Fino a pochi anni fa la scrittura era un’attività riservata a pochi fortunati in possesso di un sapere esclusivo. E a dire il vero a volte neanche i nobili ci si dedicavano (vero, re di Napoli?). Nel giro di un secolo e mezzo, invece, è cambiato tutto, e tutti siamo andati a scuola e ci siamo dovuti sorbire fin dalla più tenera età Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto eccetera eccetera.
Ora, è chiaro che se insegni a leggere e a scrivere a 60 milioni di cristiani questi prima o poi mangiano la foglia e si mettono a scrivere. Direi di più, è umano. Siamo proprio fatti così, dalla teoria passiamo all’azione. È la nostra natura. O c’è forse qualcuno che vuole sostenere il contrario?
Gli intellettuali e i professori e gli artisti e gli scrittori quando dicono ai comuni mortali che ci sono troppi scrittori e pochi lettori si mettono su di un piedistallo, ed è come se dicessero: voi cafoni grufolanti potete al più chiedermi un autografo, altro che mettervi a scrivere, come osate?! E non fanno altro che perpetuare involontariamente il mito di un sapere esclusivo riservato a pochi eletti, dal quale la stragrande maggioranza della popolazione deve essere allontanata perché così è più figo. Che è come passare dalla Repubblica delle Idee a una specie di billionaire della cultura, con saletta VIP per gli iniziati, e tutti gli altri a casa.
È invece chiaro come l'acqua, di un'evidenza abbacinante, come due più due fa quattro, che ci sono così tanti scrittori e altrettanti aspiranti scrittori semplicemente perché ormai tutti sappiamo leggere e scrivere. Amen. Potremmo considerarlo un inevitabile sottoprodotto dell'alfabetizazzione di massa, o il suo migliore risultato, ma questi sono i fatti.
Ed è riflettendo su questa sporca faccenda che ho capito perché la maestra ci diceva di non ripetere a pappagallo.




Colonna sonora: Iron Maiden, Where eagles dare.

Friday, May 09, 2008

Thursday, May 08, 2008

Monday, May 05, 2008

INDOTTE DAL REALE - dal 2 al 16 Maggio

Ridendo è scherzando il progetto Poesie senza adsl, da libro, performace e trailer è dinventato anche una mostra fotografica.

Ma non una mostra qualsiasi. Una di quelle del circuito del Festival della Fotografia. Una mostra seria insomma.

Il 2 Maggio abbiamo aperto le danze con un'inaugurazione degna di noi. Alle 18 ci siamo ritrovati tutti alla mostra, abbiamo scambiato 4 chiacchiere tra il seri e faceto e poi, con l'approssimarsi della notte ci siamo spostati davanti il teatro Ambra Jovinelli e ci siamo ubriacati a suon di vino bianco de li castelli come non mai!

E più ci si confrontava su teorie più o meno artistiche e fantascientifiche e maggormente percepivamo il valore della mostra come luogo concettuale di aggregazione e dialogo. La mostra era divanuto il pre-testo per raccontarci delle storie e per condividerle per strada, luogo adatto al nostro apporccio alla vita.

L'esposizione si trova all'ESQUILIBRI, in via Giolitti 319.

Ringrazio le magnifiche prorpietarie della libreria.


Ringazio Kohra, Davide, Rossano e il mitico Alessio Maria Claudio Curatolo per il viaggio meraviglioso che mi ha fatto compiere lavorando a questo assurdo progetto.


Nel caso vi andasse di visitare la mostra e di farci un po' di pubblicità troverete tutte le info qui:

www.myspace.com/indottedalreale

indottedalreale.blogspot.com



e se le noste immagini senza adsl vi dovessero piacere a tal punto da volerle a tutti i costi potrete anche acqusistarle per soli 45 euro [parliamo di foreex da i metro per un metro] così, forse, rientreremo con qualche spesa!

Fateci sapere, ogni commento è buono!

Sunday, May 04, 2008

.:la lega degli uomini straordinariamente deficenti:.


Borghezio il crociato alla conquista di Tripoli

Saif Al Islam, figlio del leader libico Gheddafi, fa sapere che se Calderoli avrà un ministero nel nuovo esecutivo le conseguenze per i rapporti tra Italia e Libia saranno catastrofiche. La Lega, soprattutto per voce di Borghezio, risponde gettando benzina sul fuoco, usando una retorica aggressiva da guerra santa. Maggioranza e opposizione, oltre a Massimo D’Alema in rappresentanza del governo uscente, stigmatizzano compatte l’intrusione del libico nelle italiche questioni, ma nessuno sembra in grado di mettere la museruola alla Lega. Solo il ministro della Difesa Parisi, il giorno dopo le scaramucce diplomatiche, fa la voce grossa con Bossi, ma solo per chiedergli come si possono conciliare i doveri da ministro con la sue reiterate dichiarazioni anti-italiane. Nessun cenno ai rapporti con la Libia e con l’Islam.

Di cosa si lamenta Saif Al Islam? Cosa lo autorizza a ficcare il naso nelle faccende nostrane? Era il 17 febbraio 2006, quando veniva assaltato il consolato italiano a Bengasi, in Libia. Il bilancio fu di 11 morti, oltre a feriti, auto bruciate e lanci di pietre, scontri e spari causati da una manifestazione di protesta davanti al consolato italiano. A scatenare la folla fu la brillante iniziativa dell’allora ministro Calderoli di indossare, alcuni giorni prima, una maglietta dove erano stampate le vignette satiriche su Maometto. A suo dire, era un modo per perorare la causa della libertà d’espressione, facendo seguito alla vicenda delle controverse vignette danesi. In realtà una sortita tanto pittoresca quanto evitabilissima, proprio per il polverone appena sollevato dalle illustrazioni del profeta. Un gesto, quello del ministro leghista, contro il quale la “Fondazione Internazionale Al Gheddafi per le Associazioni di Beneficenza e Sviluppo” aveva esortato a protestare, dando appunto il là alle manifestazioni.
In Italia, i riflessi politici dell’incidente di Bengasi furono immediati, con il premier Berlusconi costretto (supponiamo molto a malincuore) a sfiduciare il ministro invitandolo a dimettersi «subito». Analoga richiesta dall'opposizione, mentre fu sconcertante la replica di Calderoli, che si dimostrò non proprio costernato per l’accaduto: «Il problema non sono i morti di Bengasi o il governo italiano, qui c'è di mezzo l'Occidente» fu la sua acuta arringa.
Ecco per quale motivo il figlio del colonnello Gheddafi ha espresso seria preoccupazione per l’ipotesi che un irresponsabile come Roberto Calderoli possa venire nuovamente premiato con un ministero, incarico per il quale, del resto, si è già dimostrato sommamente inadatto.
Visto il precedente, l’affermazione di Saif Al Islam si presta ad essere letta non come una minaccia, come un diktat, secondo la definizione datane anche dall’opposizione, ma come l’enunciazione di un fatto. Ma che dichiarazioni ha rilasciato, in effetti, Al Islam? Non suona particolarmente minacciosa la nota diramata venerdì sera dall’agenzia ufficiale Jana, nella quale si precisava che Al Islam “fa presente la gravità della questione, anche se la decisione del nuovo primo ministro è considerata un affare interno che riguarda l’Italia”. Questa è una minaccia? Oppure è una constatazione? Con Calderoli ministro i rapporti italo-libici hanno la prospettiva di migliorare o quella di peggiorare? Più pesanti, invece, le dichiarazioni libiche che Calderoli sia da considerarsi il vero assassino delle vittime di Bengasi, ma almeno l’estrema inopportunità di quella bravata dovrebbe essere incontestabile. Il fatto che atteggiamenti del genere gettino benzina sul fuoco dello scontro di civiltà, anche. E da parte libica è comprensibile la richiesta di non ripetere un errore, che sull’altra sponda del Mediterraneo è associato a una carneficina.
Tanto per “alleggerire” la tensione, ha pensato bene di dire la sua Mario Borghezio, con il suo inconfondibile tatto diplomatico: “le terribili minacce che giungono da Tripoli dimostrano che avevo visto giusto indicando
la Libia come regista della strategia di invasione delle coste meridionali del nostro Paese» ha dichiarato Borghezio, compendiando in poche battute le sue avanzatissime teorie in materia di immigrazione «Per fortuna - aggiunge - grazie agli elettori, vi sarà finalmente nel nuovo governo la presenza significativa dei crociati della Lega Nord, in grado di combattere fermamente il pericolo del terrorismo jihadista ed i suoi palesi e occulti sostenitori. L’Italia, grazie anche alla Padania, è un grande Paese e non si farà intimidire da chi semina sentimenti di odio contro di noi, contro la nostra religione e contro la nostra civiltà».
La condanna bipartisan contro le affermazioni di Saif Al Islam è condivisibile nella sostanza, sebbene faccia passare affermazioni per minacce e una protesta incisiva ma fondata per un’insopportabile intromissione. Nella sostanza, è comunque una posizione istituzionalmente dovuta, anche se il personaggio in questione è del tutto indifendibile. Che Calderoli possa avere un ministero, anche questo lo sapevamo già, qualcuno del resto lo ha (ri)votato. Che la maggioranza difenda
la Lega a spada tratta, nemmeno questo ci sorprende. Che Berlusconi usi una volta tanto dei toni cauti è doveroso - oltre che prudente, visto che la Libia è un importante partner economico. Ma che nemmeno tra le fila dell’opposizione si sia levata una sola voce di protesta contro le dichiarazioni arroganti e guerrafondaie di un Borghezio è un tristissimo segno dei tempi. Ecco, quello che si dice un governo finalmente coeso!

articolo di Pier Paolo Caserta

NEW ITALIAN EPIC. SUGGESTIONI POCO ATTINENTI.


Leggendo il saggio ho ripensato a Pasolini che con ampie falcate al rallentatore si muove su montagne di rifiuti. È solo suggestione, nulla di concreto, forse poco attinente agli intendimenti di Wu Ming 1. Ma è un’immagine splendida che ho visto blobbata e che non ho ritrovato su you tube. Il narratore, chi ha capito tutto, si muove su macerie post-apocalisse, verso il proprio sacrificio con leggerezza infinita. Sembra un sopravissuto. Pasolini era “il” sopravvissuto.
Tutti avrete visto il dibattito televisivo sulla forza della televisione con Biagi.

www.youtube.com/watch?v=65QGvs_K1kk


Avrete notato che Biagi e gli altri coglioni erano già morti. Pasolini non ancora. La sua affermazione di vitalità intellettuale è indisponente, una pacata arroganza che è umiliazione per i fuochi fatui che cercano di interagire goffamente. Rimane lui da eliminare. Perché tutto il resto è già inquinato e colluso. Defunto. Ma non zampetta nevrotico, l’idea della fine è nota, ma non lo atterrisce, la non-eternità consola invece di condurlo all’impazzimento. Pur conscio non cede al panico. Egli danza. Sulla monnezza. Lui che rappresenta l’epica di riferimento per questo paese che è morte e monnezza. Non è un caso che Saviano sia napoletano, non è un caso che la parte determinante di Gomorra sia dedicata allo smaltimento illegale dei rifiuti. Nulla è casuale. Nulla lo è. Mai. Constatazione che non rasserena, semmai allarma. Questo paese non riesce a staccarsi di dosso il marcio che si ribella e diventa propagine a tutti gli effetti. Il marcio in Italia rivendica identità, collegi elettorali. Pasolini porta la vita tra i morti, in uno sforzo inutile e smisurato. Anche Saviano si misura con l’epica dell’atto eroico che non sedimenta, il colpo di spada che fende l’aria. Porta speranza a una popolazione incapace di rinascere, che lo chiama Siano, in un gioco di parole che lo rende attiguo a Giancarlo Siani, giornalista de Il Mattino, morto ammazzato nel 1985. Immagino che la fine del pianeta si realizzi con l’estinzione della materia vivente. La mondezza ci sopravviverà. Vorrei scrivere cose non inutili prima di crepare. Vorrei muovermi con falcate ampie prima di cedere con le gambe molli. Niente zampettare isterico.

s.

Saturday, May 03, 2008

.:i paradossi del grillismo:.

Spesso la gente segue per motivi sbagliati, e poi lascia per motivi altrettanto sbagliati. È quello che sta succedendo al povero Beppe Grillo, che vede in queste ore molti fedelissimi voltargli le spalle, per la controversa vicenda delle dichiarazioni dei redditi messe online mercoledì dall’Agenzia delle entrate, e poi ritirate dopo qualche ora. Tanto è bastato perché si scatenasse la curiosità di decine di migliaia di “guardoni”, che si sono visti recapitare a portata di clic la possibilità di vedere quanto guadagna il collega, il vicino o il diretto superiore. O le entrate ragguardevoli del comico genovese: oltre 4 milioni di euro.

leggi tutto!


foto: EF's Blog

Friday, May 02, 2008

ditemi cos'è cambiato

questa vignetta è stata pubblicata esattamente un anno fà. ditemi cos'è cambiato.

Thursday, May 01, 2008