nel mio personale deserto.
L'aridità mi masturba
i sentimenti
sfinendoli
tra perversione e luce accecante.
Succhio rancore attraverso
le piaghe dei piedi
e i sandali che ho buttatto
ridono del mio atto,
finto seppuko
di un codardo.
Sfatto mi aggiro
incapace pure
di vagabondare.
Tutto brucia
al mio passaggio
e la mente, secca,
vomita buio.
Vorrei adagiarmi sul fondo
di una pozza
e riprendere colore
linfa vitale,
ma non sono una rosa
nè merito di essere fragile
sono solo un torrido
errore
insabbiato nella stanchezza.
g
1 comment:
...per scoprire che c'è vita anche sotto la sabbia. *
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