Monday, October 11, 2010

Conferenza stampa La Notte dei Senza Dimora 2010


ROMA – Informare, denunciare, avvicinare e condividere. Nell’anno europeo della lotta alla povertà, il 17 ottobre, a Roma, così come in altre città italiane, si dorme in piazza, sotto le stelle: un atto provocatorio per dire no alla povertà, un gesto di solidarietà dedicato a chi non ha un tetto sopra la testa. Nella capitale, tanti gli eventi in programma per la Giornata Onu contro la povertà.

Il Coordinamento delle associazioni de La Notte dei Senza Dimora vi invita alla Conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2010 dell’evento del 17 ottobre,

martedì 12 ottobre h.12
Casa della Partecipazione, via dei Sabelli 88/a, Roma

Alla presentazione interverranno:

Dario Marcucci, Presidente del Municipio Roma III
Sabrina Madia, Consigliere e Presidente della Commissione Politiche Sociali Municipio Roma III
Aldo Morrone, Direttore generale INMP
Girolamo Grammatico, Coordinatore La Notte dei Senza Dimora
Andrea Piquè, Responsabile Sportello Avvocato di strada, Roma
Antonino Clemenza, Responsabile Opere Antoniane Onlus

I giornalisti e la cittadinanza tutta sono invitati a partecipare.

Info:
+39 349.2668882
www.lanottedeisenzadimora.it
Contatti stampa:
stampa@lanottedeisenzadimora.it
Angela Sorbo +39 346.2450188; Laura Viviani +39 338.6156469; Lorenzo Boscato +39 348.7352972

Wednesday, October 06, 2010

Friday, October 01, 2010

Capitale Solidale… working in progress

Come sapete questo è l’anno della povertà, l’anno europeo. Il 17 ottobre sarà la giornata mondiale della lotta alla povertà indetta dall’ONU, insomma, quasi un Natale laico, una specie di epifania del potere secolare della solidarietà! In questi casi il rischio di realizzare una sagra dell’amore è sempre dietro l’angolo. E’ un rischio subdolo, che non ci aggredisce al buio, ma ci segue monitorando la nostra eventuale superficialità.
Questo per dirvi che a Roma, come in tutta Italia, come in tutta Europa, le attività dedicate alla povertà, al disagio, alla fragilità [anche se credo avrei dovuto usare il plurale: le povertà, i disagi, le fragilità] saranno tantissime e tutte slegate tra loro. Il termine “slegate” non lo uso a caso. Slegate non in riferimento all’oggetto del loro operare [le povertà], ma slegate tra di loro [le attività]. Nell’era dell’interconnessione, dell’interdipendenza, delle reti noi, in Italia, facciamo le cose per il bene comune senza un dialogo comune, ma, come ogni luogo comune che si rispetti, ci lasciamo offuscare dai problemi, dalle difficoltà, dalla retorica del “le cose qui non funzionano”.
Secondo me, invece, esiste un inconscio “diritto di prelazione del povero” che esalta la propria autoreferenzailità, il tutto unito alle difficoltà reali che s’incontrano lavorando con/per la povertà.