Wednesday, October 31, 2007

Libia: esclusiva intervista con i rifugiati detenuti a Zawiyah

ROMA, 31 ottobre 2007 - "Non vediamo la luce del sole da mesi.. Siamo stati portati fuori, spogliati nudi e picchiati". Inizia così l'intervista a uno dei 500 migranti detenuti nel centro di detenzione di Zawiyah.
Un documento esclusivo - prodotto da Fortress Europe, Agenzia Habeshia e Radio Parole - che documenta le condizioni degradanti in cui decine di migliaia di migranti e rifugiati sono arrestati e detenuti in Libia. Il loro reato? Essere candidati all'immigrazione clandestina verso la Sicilia.

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Friday, October 26, 2007

.: narratore di linee:.

BUON COMPLEANNO

SOCIOPATICO UBRIACO

disegna e disegnati

o non ti festeggiamo più,

perchè non esisteresti!!!

Thursday, October 25, 2007

.:6 personaggi in cerca d'acquirente:.





questi sono tre dei sei personaggi in cerca d'acquirente...
per vedere gli altri cliccate su : www.myspace.com/narratoredilinee
per qualunque info scriveteci pure!
grazie per l'attenzione, a presto!
a.

Rispetto per gli Eritrei - Rispetto per tutti

A.H.C.S & A.H.E.I: Chiedono la libertà per gli Eritrei attualmente nei carceri in Libia, e il rispetto dei diritti Civili e Umani di Eritrei in Libia. E una soluzione per i richiedenti asilo politico, con un programma di RESETTLMENT.

Facciamo presente, la situazione di migliaia di cittadini eritrei richiedenti asilo politico e rifugiati politici, riconosciuti dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, attualmente nei carceri Sudanesi o Libici, come quello di Zawiyah testimonianza “ siamo in 500 immigrati di cui 103 eritrei 3 dei quali sono minorenni. Siamo continuamente mal trattati dalle guardie carcerarie libica, il 01.09.2007 tutti gli eritrei siamo stati spogliati nudi e picchiati con frusta, bastoni, calci anche nei organi genitali davanti alle donne, tutto questo senza ragione. Il 22.10.2007 tre eritrei sono stati picchiati dalle guardie sulla pianta del piede al punto che non si reggevano in piedi. Siamo stati lasciati per 3-4 mesi senza un cambio di abbiti, tutto ora non abbiamo nulla per cambiarci, non abbiamo possibilità di lavare abbiti perché non ci sono saponi, la puzza e insopportabile”. dal racconto drammatico dei detenuti emerge che “10 persone a causa della sporcizia sono pieni di piaghe sul tutto il corpo, ci stano contagiando tutti, in 4 mesi non abbiamo mai avuto possibilità di vedere un medico, per tre mesi non abbiamo visto la luce del sole. Siamo scalzi non abbiamo scarpe di conseguenza prendiamo freddo la note non abbiamo coperte per difenderci dal freddo” sono in condizione i genico sanitario vergognoso. Sono anche vittime di discriminazione religioso “Qualche giorno fa stavamo pregando sono arrivati le guardie ci hanno mal menato chiamandoci giudei, siamo ammassati in una stanza più di 50 persone in totale assenza i genico sanitaria.” e questa la Libia ormai partner dell’Europa e membro del consiglio di sicurezza dell’ONU.
Misratah, 250 km a est di Tripoli, più di 624 eritrei di cui 60 bambini al di sotto di 12 anni fino ad alcuni che stanno per nascere. Preoccupante lo stato di salute dei detenuti, la diffusione delle malattie polmonari come tbc, oltre a scabbia e dermatiti, attacchi di asmatici, problemi intestinali, in oltre denunciamo la carenza di cibo, acqua e coperte per difendersi dal freddo la notte. E intanto l’Acnur si prepara a giocare l’ultima carta. Si sono recati in Libia una commissione di funzionari Acnur dall’ufficio regionale di Beirut, in Libano, per intervistare i detenuti di Misratah e coordinare gli sforzi per accogliere i rifugiati in paesi europei e americani, con programmi di resettlment, con particolare attenzione alle donne e bambini.
L’Alto commissariato starebbe facendo pressioni anche sul Ministero degli interni italiano. Il Ministro Giuliano Amato, sembra disponibile ad accogliere una quarantina di persone, riteniamo questo numero di persone solo come un primo passo verso una maggiore disponibilità a concedere visti di ingresso per motivi di richiesta di asilo politico, serve un programma di resettlment annuale perché pensiamo che questo metodo debba far parte alla lotta all’immigrazione clandestina. Serve un ingresso legale e protetto per richiedenti asilo politico, in assenza di ciò si vedono costretti ad affidarsi ai trafficanti di carne umana, con tutto quello che ne consegue.
Chiediamo all’UE e ONU che pretendano dalla Libia il rispetto dei diritti Umani firmando le convenzioni internazionali sul diritto dell’Uomo. Siamo esterrefatti dal fatto che la Libia oggi faccia parte del consiglio di sicurezza delle nazioni unite. Come stato possibile che uno stato come la Libia, che non ha mai aderito a nessuna convenzione internazionale in materia di rispetto dei diritti civili ed umani, oggi si siede nel consiglio di sicurezza delle nazioni unite? Chiediamo che gli venga chiesto di firmare le varie convenzioni tra cui la convenzione di Ginevra del 1951 e le relative ratifiche, la dichiarazione universale su diritto dell’Uomo.
L’A.H.C.S & A.H.E.I chiedono il sostegno e collaborazione di tutti per destare l’attenzione dell’opinione pubblica e istituzionale a questo dramma che sta vivendo il popolo Eritreo in Libia.
Per tanto invitiamo tutti gli organi di stampa a dare voce a questa iniziativa delle comunità di Eritrei in Italia, che chiedono al governo Italiano a farsi carico di questo dramma nelle sedi UE, ONU.




Per ulteriori informazioni:
UFFICIO STAMPA A.H.C.S
Tel/Fax 06. 69610234
Cell.3384424202 E-mail: agenzia_habeshia@yahoo.it
http://habeshia.blogspot.com

Tuesday, October 23, 2007

per gli amanti dell'arte


Inaugurazione
Venerdì 26 ottobre alle 21 e 30
Zoe spazio arteVia dei falisci 8 (S.Lorenzo) Roma

Tuesday, October 16, 2007

X i Senza Fissa Dimora!


STASERA IL GRAMMATICO E LA SUA ORRENDA VOCE SARANNO A RADIO CITTA FUTURA DALLE 23 IN POI.
OBBIETTIVO? PARLARE DI SENZA FISSA DIMORA!!!

POI PER CHI VOLESSE PURE VEDERE LA SUA BRUTTA FACCIA, IL GRAMMATICO SARà PRESENTE A TELEROMA 56, AL TG 56 ALLE 19.30, 00.00 ED ALLE 8.15 DEL 17 OTTOBRE.
OBBIETTVIO? PARLARE DI SENZA FISSA DIMORA!!!

Saturday, October 13, 2007

acquerello

Ho accartocciato i miei sogni
quando erano ancorafreschi

mischiando i colori
in un pasticcio da incubo.

Riprendere e stirare
il foglio
non ridona
forza alcuna
al futuro.

Nuovi dolori
emergono dalle pieghe della carta
che odiose e inopportune
simulano le mie rughe

in un gioco di specchi
ed argini aridi.

Forse una bottiglia di vino
ancora
mi condurrà

fino all'alba

molto meglio delle mie
insulse
scelte.

Thursday, October 11, 2007

Grammatico su RADIO RADICALE



MI HANNO INTERVISTATO SU RADIO RADICALE...
PER ASCOLTARE LA MIA ORRENDA VOCE BASTA CLICCARE QUI!

Tuesday, October 09, 2007

E' il momento di andarci a prendere quello che ci spetta...

C'è del tempo che si perde e del tempo che si guadagnaIo il 14 ottobre ho deciso di perdere del temposono veltroniano, veltronista...
credo che Walter Veltroni sia l'unico a poter davvero condurre il Partito Democratico, a elaborare un programma innovativo, a sfidare la conservazione con delle idee che vanno oltre gli steccati identitari.Però questa prima battaglia ha bisogno di apertura, e allora...
Scelgo Adinolfi.
perchè porta i miei temiperchè dice si può fareperchè quando parla di precarietà del lavoro non l'ha letto sui sondaggi
Perchè quando pensa a un partito pensa a dei modi di partecipazione direttaperchè tutto questo ho dovuto scoprirlo su internet, visto che la stampa l'ha oscuratoperchè non è un messiaperchè è un ciccione arrogante, ma ha sfidatoo la chiusura costitutiva del potere, si è messo in ballo e adesso balla
Perchè si è accorto del genocidio politico degli under 40perchè è cattolico divorziato padre convivente ed è un sincero sostenitore dei diritti degli omosessualie allora...
andiamo insieme ad appoggiare l'entrata della nostra generazione in un partito che vuole sbloccare il nostro paesemettiamo da parte i calcoli e lasciamoci andare al coraggio di sperare
Si può fare...

MAURO PETTORRUSO

Antonio Bruno su COPYDOWN

Girolamo Grammatico su COPYDOWN

Monday, October 01, 2007

GENERAZIONE PERDUTA

Questo pezzo è uscito nel numero di ottobre del mensile CORRERE. E' facile intuire che si tratta di un magazine sportivo. La scommessa mia e del co-direttore della rivista (Daniele Menarini) è quella di fare uscire cose che possano interessare anche persone indifferenti all'atletica e a qualunque forma di agonismo. PERCEZIONE è un bel test. Frequenatata com'è da alcolisti, maniaci e depravati in genere.

GENERAZIONE PERDUTA

Ho digitato in un motore di ricerca i nomi di alcuni ragazzi che primeggiavano nelle liste regionali di inizio anni Novanta. Ho scorso le loro schede biografiche nelle riviste federali del tempo. Presentati come adolescenti modello, bravi e studiosi. Rispondevano alle solite domande, dicevano tutti più o meno le stesse cose. Affermavano che l’atletica la stavano vivendo come un gioco. Gli allenatori assicuravano un radioso futuro. I cronisti si recavano in campetti di provincia a incontrare ragazzini che avevano ottenuto successi a livello regionale. Alcuni baby atleti sembravano avere già una forte determinazione. Sono botta e risposta standard. Riproducono identiche dinamiche. Questo scambio potrei essermelo inventato come potrei averlo ricopiato fedelmente.

- *** cosa sei disposta a sacrificare per diventare, domani, una campionessa?

- Tutto. Ma soprattutto la maggior parte del mio tempo libero, quello con gli amici, che in futuro vorrei passare allenandomi per ottenere ottimi risultati.

- Hai appena quattordici anni e sei già nella rappresentativa regionale. È proprio tutto come te l’aspettavi questo mondo dell’atletica?

- Riesco ancora a divertirmi. Il mio allenatore non mi fa pesare troppo le responsabilità. Lo scorso anno una brutta influenza mi ha tolto la gioia di poter partecipare al raduno regionale. Quest’anno ci sarò.

- Quale insegnamento è venuto dal tuo allenatore?

- Da lui ho imparato molte cose. La più importante è che non devo scoraggiarmi mai, nemmeno davanti a una sconfitta.

- Come ti immagini tra dieci anni?

- Spero di essere la stessa di oggi, ma di aver ottenuto molte più soddisfazioni. Non solo in ambito sportivo, naturalmente. Devo concentrarmi anche sullo studio.

Il cronista mette a fuoco il punto di vertigine di questa giovane vita, con una domanda per nulla banale come potrebbe sembrare. Come ti immagini tra dieci anni? È un interrogativo pesante. Se la ragazza ne avesse avuto coscienza, non avrebbe risposto, sarebbe scappata in lacrime, isterica, impaurita. E il cronista l’avrebbe lasciata nel taccuino. Il tempo è merce deperibile. La ragazzina come può averne percezione? Il fisico in questa fase della vita esprime il potenziale massimo. Il cervello fatica a gestire con parsimonia ed efficienza le esplosioni ormonali. Si genera dispersione. È come se le risposte troppo serene e sicure della ragazza ci mettessero a disagio. Come se non ci fidassimo di questa apparente granitica seriosità. Vorremmo viaggiare nel tempo e metterla in guardia.
Occhio ragazzina, non è tutto omaggio, non è tutto facile come sembra. Sbagliare le prime mosse adesso è facile. Ti sarebbe fatale. Non buttarti via. La pallavolo in spiaggia è un gioco. Il calcio saponato è un gioco. La playstation è un gioco. L’atletica è altro. Stai in campana. Presta attenzione alle tue sensazioni. Ai miglioramenti. Non confondere serenità e superficialità.
Inutile, folle, controproducente ogni intervento esterno. Ci guarderebbe ancora una volta impaurita e scapperebbe via. Nulla che valga la pena di imparare può essere insegnato. Come sempre. Poche scelte nella vita sono determinati. Dettate dalla casualità più assoluta.

Da qualche parte è rimasta impigliata. Forse una facoltà troppo esigente. Un fidanzato troppo oppressivo. A distanza di dieci anni non ci sono riferimenti ad altri suoi risultati. L’atletica è stata solo una piccola, trascurabile parentesi. Forse non ha nemmeno tenuto tra le cose care questa rivista.
Sarebbe folle pensare di rintracciarla per consegnargli il numero di Atletica Sprint del settembre 1993. Folle chiederle conto.
Nel servizio c’è una foto. Coda di cavallo, gambette toniche leggermente divaricate e braccia lungo il corpo, guarda verso l’obiettivo con la bocca aperta. La ragazza praticava velocità, con un primato personale di 10: 5 sugli 80 metri, e salto in lungo, dove era arrivata a 4 metri e 54 centimetri. Le due specialità sono spesso frequentate in associazione. Chi corre forte salta lontano.
Oggi la maggior parte dei ragazzi descritti nella rubrica Spazio giovani, risulta dispersa. Quasi nessuno è arrivato a risultati di rilievo internazionale. Nel migliore dei casi, dignitose carriere a livello nazionale al riparo dei gruppi sportivi militari. Il ceppo etnico di gente come Mennea e Simeoni è esaurito, estinto.
E come se dagli anni novanta le generazioni avessero perso forza. Nonostante il miglioramento della qualità della vita in senso lato. Come se avessero perso il senso del tempo, del tempo necessario a creare qualcosa di definitivo e perfetto. Ai primi ostacoli si sono disgregati, non hanno retto alle piccole delusioni dei cambi di categoria, a piccoli infortuni dovuti all’aumento dei carichi di lavoro, ai raduni collegiali. Non hanno voluto recidere legami di amicizia, amorosi o familiari. Sul piatto hanno lasciato pochi resti e hanno mollato. Sono diventati preparatori atletici di squadre di pallavolo, cicloturisti, culturisti, geometri, bancari. Si sono dispersi, distratti da mille variabili. Allergici alla fatica sorda delle sedute di ripetute in pista, alle escursioni umorali che precedono la competizione individuale. Come se l’evoluzione avesse portato a un abbassamento della soglia critica della sofferenza. Le generazioni che hanno giocato per la sopravvivenza, che hanno conosciuto la fame e la guerra si allontanano nel tempo, remote ere geologiche che non hanno lasciato traccia nella genia. Pochi decenni hanno scavato baratri insondabili, nessun passaggio di testimone è stato possibile, nessuna esperienza può essere resa.



Saverio Fattori

.:world no cry:.

...niente immagini oggi, nemmeno video, tantomeno versi.
una sola citazione, tratta dal film "old boy" di Park Chan-wook:
"ridi e il mondo riderà con te, piangi e piangerai da solo".

ti piace la stanza?
si...
come la vorresti?
così, come tu l'hai sistemata.
ti piace il colore delle pareti?
...quali pareti?

a.