Wednesday, July 30, 2008

Se vi piace ::: VOTATEMI!

[continua il concorso che premia lettori e scrittori: PRE-TESTI ed io continuo a mandare materiale...

se una di queste poesie dovesse piacervi, gradito sarebbe il voto!
:-P]

Mi spengo
sperando di sparire
da una fetta di realtà,
ma per assenza divento evidente
nel buco che lascio
e che non risucchia,
respinge.

[Leggi tutto]



Sposto di continuo l'umore
nel mio interiore appartamento.

Ho messo un muro da qualche parte, ma non lo trovo più.
E ora non so come abbatterlo.

[Leggi Tutto]

A Bagheria non solo letteratura!

Giorno 5 a Bagheria ore 21:15

Cunti, curtigghi e malitaliati
serata di letture, foto, sangria e altre cose
letture a tema
1. narrativa e cucina
2. sotridere
3. 40enni in crisi
4. le città


[se riesco ci vado!]




Tuesday, July 29, 2008

Monday, July 28, 2008

.:l'estate sta fetendo:.

"Saluti da Baghdad"
In edicola oggi su Emme#44 (inserto di satira che accompagna l'Unità).
Cià

Sunday, July 27, 2008

le mie zone intermedie

Ho bisogno di zone intemedie.

Fare la doccia.
Un tratto di strada a piedi.
Un caffè.

Ho bisogno di tagli traversali
alla mia caduta libera.

Bolle di inutilità
prima di riprendere a non respirare.

Piegare una maglia.
Buttare vecchie cartacce.
Fare la barba.

Ho bisogno di pause
contingenti
per guardarmi da lontano
e gridarmi di resistere.




Wednesday, July 23, 2008

.:la cantina:.

Poesie senza ADSL (amici:settembre)

Gongolavo tra me e me e il mio avatar,

ma non connettevo senza una connessione,

perciò a bordo dell’autochiocciola Smart_ies

a zeppe intersecanti

con gli spoiler a palpebrone, interni di paraffina

e ribaltasedili catodici a trucioli,

preferii captare via satellite gli sbadigli

della mia girlfriend-navigatore

anche se era accanto a me

e auscultava l’I-pod_ologo

che di straforo l’amava col browser.

D’accordo con il riconoscimento vocale

modificato in un call-center di E-bay,

telecomandai lo squillo del mio walkman

e ottenni, in quanto sordido blogger,

la chiamata di una lei wireless

con interferenza Skype

- un effetto Larsen dovuto a Sky -

cosikkè anche la voce del clone DviX

di Sara, l’amante amara (!),

si sovrappose al livello della vera Sara,

che, come un file, mi rinominava

“onanista da notebook impallato”

e s’ingelosiva secondo il programma

della lavatrice masterizzata.

“Prevedibili tutt’e due”, dissi,

mentre downloadavo il carico d’insulti

e, tirando giù il finestrino dell’hard disk,

preferivo un add live in chat confidenziale

che intercettai tra uno scanner staminale

ed una fotocamera a ciambellone.

Ma era virtuale il parapiglia auricolare:

Anche se smanettava SMS a tutte le web-cam,

io ero tutto per le airbag della Apple di Sara

Mele presti?” chiese la TV, stampando una fanfara.

Marco Settembre

Il7

Tuesday, July 22, 2008

Saturday, July 19, 2008

IL TANGO DELL’ANGELO PERDUTO

Arriviamo ad un giardinetto pubblico mentre l’alba spunta vitale dalle nuvole che frastagliano il cielo; siamo ormai a casa di Laura ma ci fermiamo ugualmente, lo abbiamo deciso senza necessità di parole, ancora non riusciamo a lasciarci. Scegliamo una panchina che sembra messa lì solo per noi, chissà quando, desiderosa del calore dei nostri giovani corpi, quasi quanto io desidero sentire quello di Laura. Il giardino e le strade attorno, completamente deserte, cominciano a manifestare i primi segni di risveglio dal torpore notturno.

L’inizio di un amore, nelle dinamiche di sempre. Le migliori dinamiche. Gli incastri perfetti, l’armonia, le parole che escono facili come non si sarebbe mai immaginato potesse succedere. Due ragazzi su una panchina, la premessa di una storia d’amore, ipoteca di felicità. Ma qualcuno ruba l’Angelo, una squadraccia di sbirri rapisce Laura. La vita di Alfonso Lopez è recisa, sospesa per sempre. Siamo nell’Argentina del 1978, gli anni di una dittatura sanguinaria che rapisce, tortura ed elimina migliaia di presunti oppositori. Siamo in un posto dove è successo qualcosa che poteva succedere anche in Italia. E non è successo. A volte c’è mancato un pelo, la parola Golpe è risuonata spesso, in decine di dossier, nella controinformazione. Parola ignorata o invocata dall’umanità media del paese con la borghesia più ignorante d’Europa, desiderosa di poteri forti pronti a ristabilire un ordine fascista. Allora, negli anni Settanta. E oggi, come non mai. Genova a monito.

A questo ho pensato quando ho chiuso il bel romanzo di Giampaolo Borghini, ex Quindicino (
http://www.iquindici.org/news.php) , nato nel 1968 a Ferrara. Descrive una storia delicata in un contesto Storico tragico che mangia i piccoli uomini. I paesi feriti e martoriati perdono la memoria, certe storie vanno rimosse. È un istinto di conservazione che non è sempre vigliaccheria o ingiustizia. I carnefici oggi in Argentina camminano per le strade, le vittime abbassano lo sguardo. La vita deve continuare, il cervello deve decomprimere i cattivi pensieri. Noi latini questo lo sappiamo fare. È la nostra benedizione. La nostra maledizione. Un tango può momentaneamente allentare la tensione.

Per ballare il tango serve un’anima pura e lasciva allo stesso tempo, senza la quale non è altro che un esercizio di stile, qualcosa di vuoto e inutile come camminare senza scopo nell’anello di una piazza, gli altri questo invidiano a loro. Fra un po’, quando la milonga si riempirà, se ne andranno, di un metro quadrato per muoversi non sanno che farsene e quando si riempie anche questa sala modesta sembra che scoppi. A quei ragazzi, che non erano nemmeno nati quando il capitano entrava da quella porta per far smettere l’eversione di una pericolosa banda di ballerini, per stroncare la sedizione della seduzione, non importa proprio niente dei morti, dei desaparecidos, a loro interessa solo il ballo.
Non sempre il meccanismo di autodifesa funziona. O non per sempre. Si erigono barriere, dighe artificiali che arginano un dolore che potrebbe ucciderci. Si emigra, si opta per una esistenza anonima, per la solitudine. Si mormora e non si urla. Poi un cadavere riemerge dal Po, assomiglia in maniera assurda all’Angelo perduto quella notte maledetta. Non è possibile. Siamo in una dimensione paranormale, la ragazza ha ancora i tratti di allora. Per sempre Laura, per sempre giovane, la Laura del Parco. Un Angelo torturato su un tavolone dell’ESMA, la Scuola di Meccanica della Marina trasformata in quegli anni in una fabbrica di orrori. Alfonso Lopez si è dimenticato di quella storia, si è stordito di lavoro. Quella storia non si è dimenticata di lui e torna a cercarlo. Per chiudere il cerchio che va chiuso dovrà tornare a Buenos Aires dove si cerca di sopravvivere agli incagli di sempre, dove si è smesso di cercare la verità e la giustizia. Dove di balla ancora il tango. Splendidamente.

IL TANGO DELL’ANGELO PERDUTO di Giampaolo Borghini, Davide Zedda editore, Cagliari, Aprile 2008, euro 12

Friday, July 18, 2008

Lacrime senza ADSL - C. Peluso


.: ultima presentazione :.

[San Lorenzo. Ore 22. Poesie senza Adsl.
e' stata l'ultima, lo giuro.
Adesso bisogna pensare ad altro.
Ringrazio Peluso, Mastrullo, Bruno, Mozzillo e Alessio, che c'era, comunque]

Thursday, July 17, 2008

.: al vostro buon cuore :.

[Ricevo da TVTB.it e con piacere diffondo! Spero mi aiutiate a vincere sto premio votando il video! ... nel caso lo faceste davvero poi mi spieghereste come si fa, perchè io non l'ho capito, oh me tapino]

"Ciao Girolamo.
Il tuo video "TRILUSSA" è andato in onda su Yks Channel!
Puoi vedere il filmato online su
Dailymotion.
Guarda il flusso in streaming su Virgilio, potresti essere il prossimo protagonista! ;-)
Ogni settimana il video più votato riceverà in regalo la maglietta di Yks, mentre il più votato del mese riceverà un premio speciale...che per ora è segreto! :-)

Continua a seguirci su Sky 863 e segnala i tuoi filmati su
www.tbtv.it

Stay tuned!"

Wednesday, July 16, 2008

.:Areamag - P. Squilloni :.

Ma che storia è questa qua?

Con il classico scorrere su e giù per le pagine del loro Myspace alla ricerca di informazioni più o meno interessanti, ci cade l’occhio su di una scritta: “Tipo di etichetta: Nessuno”. Conseguente stupore inevitabile. I romani areamag (rigorosamente minuscolo, non è un refuso) hanno già autoprodotto due demo, l’omonimo “areamag” del 2004 e “L'Omino e altre Storie”, dello scorso anno ma ancora in fase di lavorazione. E non uno straccio di contratto discografico. Chissà se sono mai passati da quelle parti, chissà se si sono accorti della qualità della musica che propongono. Chissà se l’hanno voluta ignorare. D’altronde le storie che raccontano parlano proprio di questo: l’indifferenza.


Avete presente Tom Waits? L’incedere sghembo delle sue canzoni più aliene? Nani e ballerine, orfani e bastardi, personaggi assurdi, di una vita che appare come un’esistenza in un circo. Che sembra lontana, ma è tremendamente vicina, delirante. Con un mantello grottesco a ricoprire ogni cosa, anche quelle musiche apparentemente disimpegnate. Allora eccoli emergere nell’amara e lucida filastrocca di “Tombino”, che narra le vicende divenute normalità della vita nelle fogne dei bambini orfani di Bucarest. Ecco, quando l’orrore diventa normalità loro ne raccolgono le macerie di una tempesta sotterranea e ne plasmano canzoni che colpiscono per il loro notevole impatto emotivo. Canzoni capaci di accendere più di qualche neurone. Viene subito in mente, tanto per restare dalle nostre parti, il Vinicio Capossela più ossessivo, ispirato e colto. Pianoforti e violini ritmati che si aprono in arie cupe o più melodiose. Con un gusto teatrale che appare evidente anche nelle foto delle loro esibizioni dal vivo. E dimostrano anche che quando vogliono giocare con i loop, omaggiati perfino nel titolo di una canzone, “LoopUS in Fabula”, ci sanno fare.

Quello di cui vogliamo parlare non è la recensione di un loro disco (più precisamente di uno dei loro due demo), visto anche il loro manifesto programmatico di “progetto cantautoriale e d’improvvisazione”. Risulta così più interessante scrivere della totalità della loro proposta creativa, senza tralasciare il non trascurabile fatto che è possibile ascoltare solamente cinque canzoni. Considerando poi che la scintilla che li ha fatti nascere, l’impulso vitale che li muove e il terreno dove seminano le loro storie e ne ricavano gemme pop, nel senso più nobile del termine, arde nella dimensione concertistica, nella quale amano stravolgere con chitarre, loop e violini le loro canzoni, sembra spontaneo parlarne con uno sguardo più ampio.


In questa febbricitante emergenza espressiva e comunicativa si capisce subito che la loro forza risiede nelle parole, mai banali. Ma le loro musicalità traballanti non sono di certo rilegate a mero sottofondo, quanto piuttosto degne accompagnatrici di storie consumate nell’ombra quotidiana. E a loro volta le loro metriche si incastrano perfettamente nelle atmosfere dilatate, eteree o inquietanti che siano.

Ti prendono per mano e ti portano nel loro mondo di emarginazione sociale e solitudine.


Un’avventura affascinante e sicuramente interessante. Li aspettiamo alla classica prova del disco.


Voi scrivetegli, cercate i loro demo, scovateli nei concerti.

Piergiacomo Squilloni

.: citofonare interno 7 - parlano di noi :.

Citofonare Interno 7 - Rubrica a cura de Il_7 su MArteMagazine

In via Filippo Scolari 39, lo scorso 5 luglio, una congrega di manigoldi che preferiscono i readings alle partite a calcetto coi barattoli si sono riuniti sfidando tutte le incertezze delle relazioni umane per poter assistere alla pubblica lettura di brani di romanzi italiani dimenticati, in un’atmosfera stranamente tranquilla e rilassata che non aveva nulla in comune con le risse da saloon.

Il primo di questo ciclo di incontri è stato praticamente casuale, ha avuto luogo in Via della Marranella il 24 maggio ed è stato riservato a scrittori emergenti tra cui gli stessi lungimiranti organizzatori; il secondo in Piazza dei Condottieri, ed è stato dedicato alla poesia. Per il terzo appuntamento la compagna di cordata Anna Laura Longo ha messo a disposizione un suo spazio ad uso artistico, determinando una certa variazione nella ritualità di una manifestazione che finora si era svolta nelle case private di volontari sprezzanti del pericolo di vedere il proprio appartamento invaso da gente ossessionata dalla cultura. Ho detto manifestazione? Uhmmmm! Non va mica troppo bene; no, perché gli organizzatori, che sono peraltro in qualche modo legati all’Associazione Percezione Sociopatica – e questo la dice lunga – hanno fatto capire a chiare lettere (moderne) che il termine-concetto di “evento” gli sta sulle biglie e che quello di manifestazione va solo un pelino meglio. Per non incorrere nelle loro ire, dunque, sarà meglio parlare di incontri, in modo che sia chiaro che si tratta di meetings in cui gente non autoritaria, ironica e simpatica, è disposta anche a sedersi sul pavimento pur di stare insieme a creare un’atmosfera da bivacco intellettuale, con tanto di distribuzione di generi di conforto come torte, aranciate e roast-beef alla thailandese, se qualcuno è disposto a portarlo. Si tratta di un tentativo di portare la letteratura in contesti inusuali, d’accordo, ma è veramente terribile (?!) che la convivialità a volte sembri prendere il sopravvento?

Tuesday, July 15, 2008

.:catania è bella:.

Quando dico di essere catanese la prima cosa che mi chiedono è: Cos'è la mafia?

'Cazzo ne so io. Manco l'avessi inventata io, la mafia. Io di Catania ricordo il mare. Fu quando cominciai a fare satira, che capii cos'era.

.: staseramisentiròcosì :.







[La libreria Esquilibri mi comunica che sono rimaste poche copie di Poesie senza Adsl, non vi affrettate, non ne vale la pena!]

Saturday, July 12, 2008

Thursday, July 10, 2008

.: marilena renda traduce elisabeth bishop :.

Lettera a NY

Nella prossima lettera spero mi dirai

dov’è che vai e cosa stai facendo;

quali spettacoli vedi, e dopo gli spettacoli

quali altri piaceri vai cercando:

prendendo taxi nel cuore della notte,

correndo come se sfuggissi la morte

mentre la strada gira intorno al parco

e il tassametro ti fissa come un gufo

e gli alberi sono così verdi e strani

soli, fermi in grotte nere e grandi

e all’improvviso sei in un altro posto

dove tutto sembra succedere a ondate,

e non capisci quasi tutte le battute

come parolacce cancellate alla lavagna,

e le canzoni sono chiassose ma indistinte

e si sta facendo sempre più tardi,

e uscendo dalla casa di arenaria

verso il marciapiede grigio, la strada bagnata,

un lato dei palazzi si solleva con il sole

come un campo sfavillante di frumento.

- Mia cara, frumento, non avena. Ho paura

se non è avena ciò che stai seminando,

e comunque vorrei sapere soltanto

cosa stai facendo e dov’è che stai andando.

___________________________________

Da scrivere a calce sullo specchio

Non vivo che qui, tra i tuoi occhi e te,

ma vivo nel tuo mondo. Che altro c’è?

Non riscuoto gli interessi – perlomeno ciò che posso;

non sono mica la tizia che ti ha messo gli occhi addosso.

Wednesday, July 09, 2008

areamag - la mia rivelazione

Percezione ci tiene sa ringraziare Gabriele Ortenzi per la sua magica performance all'ultimo "Citofonare Interno 7". Vi invito a guardare il video di sotto e ad ascoltare la meravigliosa CATTIVO!


Tuesday, July 08, 2008

.: schedateci tutti :.

Ieri mi hanno schedato. Dopo il lavoro, non sapevo che fare e con il mio coordinatore e annabibba siamo andati in via Cavour, altezza Santa Maria Maggiore e ci siamo fatti prendere le impronte.

Ovviamente noi non siamo Rom, nè, tantomeno, minorenni [anche se io spero sempre in un miracolo] e quindi questo privilegio non ci toccherebbe, ma l'intelligente Maroni saprà bene come ignoraci e lasciar sbollire questo nostro moto d'invidia!


Io per sicurezza ho immortalato la mia schedatura!

La cosa interessante che invidiosi lo erano pure questi 2 tipi qui:

<- moni ovadia *** ascanio celestini ->


...ma non c'erano solo loro! C'erano tanti altri indignati!

Monday, July 07, 2008

EQUIPèCO è senza adsl

Sul Trimestrale EQUIPèCO il mitico Mozzillo parla di Poesie senza Adsl!

Thursday, July 03, 2008

.: MondoRe@le recensisce PoesiesenzaAdls :.

Paola Bernasconi conosciuta tramite internet non solo ci ha letto, non solo ci ha mandato una poesia, ma ci ha anche recensito su Mondo Re@le!
Che dire: GRAZIE PAOLA!!!

Se vi va scaricatevi la rivista da qui e leggetevela, ne vale la pena!
Noi siamo a pagina 31!

Tuesday, July 01, 2008

.: i Mb di stupidità per la prossima schiavitù :.

DA POSTCRAZIA:

Se è vero che leggendo sul PC i nostri occhi si muovono così.

Se è vero che
non riusciamo ad andare oltre un secondo paragrafo.

Se siamo noi quelle persone per le quali è come se "il sapere fosse improvvisamente diventato un universo a due dimensioni. Immenso lungo gli assi orizzontale e verticale ma senza profondità. Perché (...) li accomuna l'incapacità di assorbire concetti complessi e teorie evolute, se non nella forma di piccoli frammenti per volta, nella forma cioè di piccole manciate di bit."

In tal caso saremmo gli schiavi perfetti per il prossimo tempo, la massa informe e prigioniera pronta per farsi schiacciare da qualsiasi potere.