Le ombre dei panni stesi bloccano il respiro, Offrono ospitalità allo sguardo. Lecco il sale degli occhi, lo rimpinguo di molecole liquide Lo lascio scorrere fra le pieghe di mani stanche.
Lecco sogni dipinti su una tuta blu. Paure incastrate fra i denti puntati come fibre di amianto.
Mani operose nello scacciare frammenti di buio Dimentico la mia vita entrando in una città di metallo. Abbandono i miei occhi sul selciato. Tra 8 ore torno a riprenderli.
"Il 25 aprile è un buon giorno per trovarsi; uno dei pochi all'anno in cui non ci si senta isolati. Ho pensato di comporre una canzone, come si faceva una volta, chitarra acustica, voce e scarpe pesanti. Vorrei regalarvela come augurio, per il coraggio di volersi trovare, e ostinarsi a vivere in questo nostro sgraziato Paese". (Massimo Zamboni)
[percezione è uno spazio libero, con delle regole, certo, ma sempre libero! Marco Montanaro già ospite nostro con una poesia senza adsl ci segnala la sua ultima fatica letteraria!]
L’estate scorsa, dopo l’uscita del mio libro, un amico editor mi ha chiesto se non avessi trovato la storia da raccontare a tutti i costi, quella che ti fa scrivere pagine e pagine con una sola, magnifica idea in testa. Niente da fare, ancora non era arrivata. Non una sola, almeno: ho pensato allora che fosse il caso di scrivere tutte le storie che mi attraversavano.
La sensazione di entrare in una dimensione parallela, ma anche: puntare all’osso e alla polvere. Così sono passato dal mio vecchio blog su wordpress al più veloce tumblr. Che è strumento utile soprattutto per ingurgitare immagini. Mi sono chiesto come sarebbe andata con dei brevi racconti da meno di tremila battute ciascuno.
Alla fine dell’esperimento (ottobre 2009-aprile 2010), il malesangue ha contato in tutto 169 pezzi più una ghost track. Ne ho pubblicato grossomodo uno al giorno. L’idea era appunto quella di scivolare in una dimensione parallela – cosa che accadeva anche alla mia vita quando ho cominciato a scrivere questi racconti – una dimensione che avesse delle regole proprie, che vivesse di finzione assoluta. Un altro universo, con un proprio immaginario, l’Anodinia, in cui uno scoiattolo diventa Presidente degli Stati Mondiali, Gesù vive sulla luna, i bambini volano e gli scarafaggi si trasformano in uomini.
Ho scelto tumblr come piattaforma perché ho pensato che in un mare di storie – mie, altrui – importante è essere veloci, come una canzone. Senza però rinunciare all’intensità della parola scritta. Mi piace pensare che le 169 storie del malesangue possano funzionare su Internet quanto su carta.
Tremila battute mi sono dunque sembrate sufficienti, dopo l’esperienza fatta con Wimble.doc (torneo letterario organizzato da alcune riviste letterarie). Un’autolimitazione, se vogliamo, come quella di Giorgio Manganelli coi fogli A4 di Centuria; senza dimenticare il sonetto o la forma canzone per poeti e musicisti.
Alcuni di questi racconti sono stati illustrati da gente conosciuta per strada; altri sono stati ospitati da siti e riviste (Websitehorror, Milano-Roma-Trani, inutile, Microcenturie, La Poesia e lo spirito, Krill – rivista d’immaginario).
Svegliati giovane uomo, è tempo di svegliarsi. Il tuo affare d’amore è andato Da 10 lunghi anni, da 10 lunghi anni Le foglie da raccogliere, un lungo suicidio non è la strada giusta, oh blu, nuvoloso, grigio tu non sei una crepa, così indebolito dall’opacità sempre più commosso così un infezione, non una fase..
ci sono crepe e linee che iniziano da dove tu rinunciasti loro costringono un uomo facile a essere lette per tutte quelle volte che le hai lasciate sanguinare per un po’ di pace che supplichi ed elemosini a Dio per un po’ di pace che supplichi ed elemosini a Dio per un po’ di pace che supplichi ed elemosini a Dio
Svegliati giovane uomo, è tempo di svegliarsi. Il tuo affare d’amore è andato Da 10 lunghi anni, da 10 lunghi anni Le foglie da raccogliere, un lungo suicidio non è la strada giusta, oh svegliati, svegliati, svegliati, svegliati