sperando di apparire
in una fetta di realtà,
ma per presenza divento invisibile
nel caos che trovo
e che non respinge,
risucchia.
risucchio.
potessi
mi terrei la mia vita
in nome di tutto,
anziché darla per niente.
Poi però mi accendo
in un bicchiere negato,
che annebbia
ciò che definito
mi scivola.
scivolo.
verso l'alto.
mi porto l'ovvietà
di un presente troppo certo
dentro la mia pienezza
e lì guardo senza paura
non di vivere,
ma di tornare a morire,
abituata dalla normalità.
[mentre io mi sentivo così, qualcuno, contagiato, ha risposto sedendosi sull'altro lato dello spettro]
il disegno è di violetta valery
3 comments:
eh brava la nostra capa!
sei mitica, ma dove lo trovi il tempo per queste cose?
ma quanto sei poetica? quanto? grande la mia donna giganta e bona!
tanta tutta. non ho parole...
fabius
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