Questi corpi, nostri corpi,
abbandonati, sporchi, brutti,
distogliamo lo sguardo,
non vogliamo somigliargli,
pensiamo a liposuzioni,
stringiamo il nodo della cravatta,
che pena, che pena,
affrettando il passo,
anelando una vetrina
che rifletta la figura
rassicurante
quella che di noi
ci piace vedere,
attenzione, attenzione
a non inciampare,
la metamorfosi
può avvenire,
in ogni momento,
basta un errore,
un attimo solo,
una caduta sola,
oddio
oddio,
io no io no.
E intanto
quegli angeli caduti
si rialzano
e ci guardano,
s’ allontanano
come una promessa
fatta all’ anima
impaurita
attratta
dal volo
e dall’ abisso
di occhi
che invadono
sovvertono
l’ ovvio,
e tutto
esiste,
di più.
[GRAZIE, a nome di tutti]
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