Friday, July 10, 2009

ARGO - oscenità

[percezione sociopatica, purtroppo non potrà esser presente e se ne rammarica, visto che teneva tanto a questo numero di ARGO. Invita, comunque, tutti ad andare e a comprare ARGO, ma non una copia: 5/6, 10 copie. Una la regalerete a me che non posso prenderla e le altre ai parenti, affinchè leggano e s'illuminino]
Sabato 11 luglio 2009, ore 20.00

Agave - Libreria Bistrot
Via di San Martino ai Monti 7/A
Roma

Agave Avant Garde
appuntamenti con la letteratura, le arti e la vita, dal 28 giugno al 15 luglio 2009

presenta

ARGO XV - Oscenità

Con:
Valerio Cuccaroni - Direttore della rivista Argo, poeta, critico, giornalista
Massimo Paci - Sociologo
Geraldina Colotti - Giornalista de Il Manifesto
Fabio Orecchini - poeta, redattore di Argo
Claudio Orlandi e Maurizio Polsinelli di Progetto Pane - musica e poesia http://www.progettopane.org
Giulio Pompei - vignettista

a cura di Ombretta Moschella e Fabio Orecchini

Info: Tel/Fax 064882134,

fabio.orecchini@argonline.it

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Eravamo strabiliati. Abitavamo in luoghi diversi, ma le immagini e le parole, che ci penetravano violentandoci senza tregua, erano le stesse. In intimi silenzi coltivavamo piccole frustrazioni domestiche e quotidiani entusiasmi.

Con in tasca briciole di ideologia camminavamo per le strade delle nostre città. Eravamo molecole violentate a raffica, senza capire esattamente da dove, precisamente da chi. Violentate nell’immaginazione e nei desideri, violentate nelle possibilità e negli imprevisti, violentate nel presente nel passato e nel futuro. Violentate, impregnate e portatrici ogni giorno, noi stesse, di viscida violenza. Violentate senza poter dare un nome a questa violenza. Stavamo a guardare.

Sua Emittenza, testa sintetica, aspettava la morte di un altro governo fragile e zoppo, soffiandoci contro, con sadico divertimento, la sua demoniaca congiura di Palazzo. Si sfregava le mani in seconda serata, in attesa della sua terza orgia di potere. Invano il Grillo parlante, l’Ultimo dei Movimentatori, dopo che anche i girotondi si erano tramutati in gorghi, metteva in guardia i burattini dai Lucignoli del Paese dei balocchi.

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Diario di bordo

L’ultima fatica di Argo, «Oscenità», è un romanzo di esplorazione on the road attraverso l'Italia, da Sud a Nord e ritorno. Alla sua stesura hanno contribuito il controverso artista Federico Solmi, il repoter d'assalto Fabrizio Gatti, il giullare scomodo Paolo Rossi, i nuovi poeti dialettali - da Domenico Brancale a Edoardo Zuccato -, l'ultimo beat Jack Hirshman, il grande sociologo Massimo Paci, l'ex Cccp Massimo Zamboni, il narratore Vanni Santoni, l'italianista engagé Andrea Battistini, i collettivi Kai Zen, Wu Ming e gli Argonauti, da Roma a Kyoto.

L'uscita di Oscenità è stata segnalata da: D di Repubblica

13 comments:

Quello che vomita dagli amici said...

Buuuuuuuuuuuh Girolamo!
Buuuuuuuuuuuuuuh anche tu ti sei fatto rincoglionire dai letArgici!
Buuuuuuuh!
BUuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuh
Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuh
Bùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùùù
PS=Sua Emittenza è copiata da TOPOLINO, 1990, disegni di Giovan Battista Carpi e forse anche testi.
Testa sintetica da Beppe Grillo. Il resto da tutto il resto.
buuuuuuuuuuuuuuuuh

Chi vomita a casa degli amici said...

Più seriamente, Girolamo: fai e segnali tantissime iniziative, quasi sempre senza lucro, perchè sei un santo: sei sicuro che segnalare queste cose (potrebbe anche essere una mia raccolta di poesie o di miei fumetti)sia la cosa giusta?Non svaluta tutto il lavoro etico dietro degli altri post? Perchè spendere 100 euro, 200 euro per queste robe (perchè di queste cifre si paga, se costa 10 euro..10) in questo caso non mi sembra davvero necessario, non ne vedo una urgenza dietro. Non scrivo che non dovresti segnalare, ma almeno con meno entusiasmo, e lasciarlo a chi veramente lo merita, ammesso che esista. nessuno di loro muore di fame, nessuno di loro ha un progetto etico alla base. lascia stare chi usa ancora l'aggettivo engagè (???) o pensa ancora al giullare scomodo (????) concetto che era vecchio già per il nonno di stefano benni..
intendo dire: se metti lo stesso entusiasmo per i barboni di termini e per quella gente là, c'è qualcosa che non va, e non sei credibile. Ora lo so che arriveranno i soliti 80 commenti di quelle persone offese, ma il messaggio è per te.Capisco il post, ma forse questo entusiasmo è indebito. Sono stato indeciso se dirtelo di persona o postarlo qua, con quello che non riesce a offrirti il pranzo quando andate in via urbana 47 abbiamo concordato di postarlo Tra Rai, La Sapienza, giornalisti ecc forse non è necessario che tu chieda ai lettori di questo bel weblog di comprarne 10 copie, di spendere 100 euro o 200 euro per loro. Non è in pericolo la democrazia, e non la salvano loro. Non la salveranno nemmeno i miei libri di poesie, e quindi sarei ben contento se chiedessi di spendere 100 o 200 euro ai tuoi lettori per darli al binario 95 o agli ospiti della stazione termini, anzichè per le mie sillogi: ma almeno là dietro c'è una disperazione, e dunque un'etica, che qua dietro non c'è. fidati di chi è più grande, e ha visto cose che la tua santità non può immaginare. Scusa l'imbarazzo e perdona l'offesa, non vuole essere tale. Il Lupo mi ha insegnato che ci sono più stronzi nel cosiddetto mondo culturale ed artistico che non fuori, e a volte più amici tra chi non legge neanche un libro, che in posti come quelli là

girolamo grammatico said...

che dire?
concordo in pieno con il tuo punto di vista. specialmente con le 100 euro da spendere. io credevo costasse 3 euro come i vecchi numeri, ma a questo punto prenderne una copia basta e avanza.
però essendo un punto di vista che approvo, lo disappovo nel momento in cui rimane un punto di vista.
non posso [e qui mi sono testimoni gli amici, i conoscenti, i passanti, gli sconosciuti del web] esimermi dal mio entusiasmo. è più forte di me, altrimenti non sarei me, ma un me che a volte si entusiasma a volte no. e non e da me. da un me che non voglio sia me.
detto questo, postulato necessario per leggere il post, dico che il mondo non è bianco e nero. quindi anche argo non è nè bianco nè nero.
conosco numerosi retroscena che avvallanno quello che dici. io stesso ho avuto problemi non letterarioculturali, nè etici, ma relazionali con alcuni argonautici. anche io avrei motivi che mi suggerirebbero un commento come il tuo, ma noostante ciò so che l'atteggiamento giusto è: l'entusiasmo.
ma c'è di più: io sono come i bambini sotto questo punto di vista che abbraccerebbero comunque il padre appena condannato per omicidio. in questo numero di ARGO è presente il mio primo articolo serio, da professionista, sui senza dimora ed è vicino a firme di intellettuali che stimo e che sono stati importanti per la mia formazione. quindi promuovendo argo [questo numero nello specifico], in un certo senso, promuovo il mio lavoro al servizio degli emarginati. lo scrivo con orgoglio, perchè nell'aticolo non sono stato buono con chi fa il mio lavoro, ma a lavoro non lo posso dire, non quanto vorrei, e in ARGO ho avuto carta bianca.
per concludere, ribadisco il mio condividere le tue obiezioni, ma invito sempre a computare tutte le variabili, quelle emotive e quelle razionali. nel tuo commento si evincono entrambe, ma puoi fare di più!
grazie per questo bel confronto, grazie di cuore e se è necessario vomita sereno a casa degli amici, se sono tali: non ci sono problemi!

chi vomita a casa di giro said...

Non capisco come si possa perdere tutto sto tempo a cercare di spiegare qualcosa che, se esiste(), non è nient' altro che personale.. In parole comprensibili a te che vomiti: che ti hanno fatto questi? T' hanno rubato a casa? A parte le stupidaggini credo che ognuno debba promuovere, oltre che se stesso, cosa e chi ritiene opportuno.. Girolamo è uno che sa il fatto suo e non un bambino con le fette di salame piccante sugli occhiali da miope, I mean, al di la del prezzo della rivista, dell' entusiasmo, di quello che volete, Girolamo ha solo segnalato una rivista che contiene un suo articolo, io la vedo così! PEACE

Abbili Niura said...

Girò ma chi è questo? Perchè non rimuovi il commento invece di rispondere seriamente? io non ti capisco;)

Il vomitiere originale said...

(ovviamente quel coso I mean non sono io:)
caro Girolamo, non sapevo dell'articolo tuo sul lavoro che fai, anche perchè nel posto nessuno lo ha scritto: mi sarebbe bastato sapere quello perchè mi tornassero non i conti (nessuno li fa), ma i canti. E gli incanti, sopratutto. Ora capisco i toni del tuo post, e mi scuso per i miei se indebiti. Emotività e Razionalità: in me sono inscindibili, anche quando vado a comprare il pane. Non è un mio pregio,ma così sono se mi paio. L'entusiasmo è la tua santità. Ho ragione, ma non hai torto. Giro in tuo onore e farei un figlio con la tua fidanzata, se occorresse per dimostrarlo
PS= questo sono io, rimuoviti te, censurone, in girolamo c'è il divieto di rimozione, per te un gentile auspicio.

L'imperfetto di conato (sempre io) said...

E tra l'altro, consiglio di comunicazione: pubblicizza il tuo articolo, e poi segnali dove è, ma metti luce su quel che fai che bisogna grammaticarci, se invece metti luce su tutto uno si abbaglia e non distingue più il giorno dalla notte.
All'abbiri niura(nte)gentilmente ho una buona notizia: dopo anni di ricerche, so cosa deve fare e sopratutto dove.

girolamo grammatico said...

tutto è bene quel che finisce bene!
:D

Filippo said...

Vi porto tutti e due a pranzo, allora. :-)

io ebbi, tu avati said...

l'amore trionfa sempre.
e con lui, brownmountains.

Abbili Niura said...

ma cu è chissu?
e come srive?
ma parla pure così?
ma tu lo capisci?

marcob said...

Ciao Girolamo, sono Marco uno dei coordinatori della rivista insieme a Valerio. Grazie mille della segnalazione sul tuo blog, prima di tutto. Quella di alzare il prezzo è stata una scelta che abbiamo ragionato a lungo. Tre euro erano davvero troppo pochi. Non per il nostro tornaconto, dalla rivista che come sai non ci guadagniamo niente ma facciamo tutto solo per passione e coi soldi delle vendite ci copriamo solo una parte delle spese di stampa. L'aumento di prezzo fa parte diciamo di una strategia per una migliore distribuzione. Ora mi spiego. Ci è stato detto e ripetuto da vari operatori che tre euro sono troppo pochi per movimentare un ordine, perchè la libreria come sai trattiene una percentuale del venduto, e la percentuale di tre euro è troppo poco per smuovere nel libraio un interesse commerciale a fare un ordine. Col prezzo di dieci euro invece le cose, si spera, dovrebbero cambiare un po'. Il libraio avrà quel tanto di utile dalla vendita sufficiente per fargli dire "sì, ordiniamola questa rivista". Ok, tutto questo discorso può suonare un po' mercantile, ma cercare di raggiungere più librerie possibili sai benissimo che per noi è vitale per avere visibilità, restare in circolo, essere letti ed anche criticati, stimolare riflessioni, di ogni colore, sennò tutto diventa un puro esercizio auto referenziale. Ben vengano allora le critiche, comprese le critiche di Said, anche se non capisco come si possano spendere parole così a casaccio a proposito di mancanza d'etica nella nostra rivista, nel nostro progetto che portiamo avanti senza chiedere nulla in cambio, con disperazione e anche con entusiasmo. Colgo l’occasione per ringraziarti del tuo contributo per Oscenità, Girolamo, davvero bello. Spero che tornerai a collaborare con Argo anche nel prossimo numero, che parlerà della metamorfosi del rapporto fra individualità e collettività in questi nostri tempi.
Stammi bene,
Marco

marcob said...

Said non è il nome dell'autore del post "Chi vomita a casa degli amici...", ah ah ah, lo capito solo ora, che indormito,

ciao