Wednesday, March 19, 2008

Comoda posizione
l'angolo scarsamente illuminato
d'una panchina.
Riflette un lampione bagliori
tra vetri nel selciato.
Buona posa per esercitare languori.

Poi una penna, versi d'un libro,
musica solitaria, scia di cometa
d'un mozzicone lanciato nel buio.

La memoria è menzogna,
straordinario racconto
o pianto d'un ricordo.
Compete col parto
semiabortito
d'una sterile fantasia.

L'oggi imita il domani
che già serba le tracce
dei troppi mutati ieri.

E una rabbia sfocata è solo
il delirio d'un eterno ritorno
o l'afflato debole di un puerile
desiderio d'assoluto.

3 comments:

girolamo grammatico said...

era ora ci regalassi un po' di sana e vera poesia!

Anonymous said...

L'oggi imita il domani
che già serba le tracce
dei troppi mutati ieri.

E una rabbia sfocata è solo
il delirio d'un eterno ritorno
o l'afflato debole di un puerile
desiderio d'assoluto.

Anonymous said...

Bella la prima strofa. = ]