Bologna dorme. Dorme il sonno dei giusti, ha lavorato tutto il giorno, la lavorazione del tortellino è estenuante. Poi c’è il brodo… Bologna dorme sulle prime colline. Nel parco ciondolano pacifici rotwailer. Forse non basteranno a tenere alla larga le bande di slavi, ma se un giorno si svegliano male mangeranno mezza faccia a un nipotino. Per la gioia dei cronisti di Studio Aperto che si consoleranno in mancanza di bande di slavi stupratori. Bologna sta in alto, è infastidita dai suoi bassi. Cocci di bottiglia, tossici in Via delle Moline e in tutta la zona universitaria. Brutta gente. Studenti che ostentano dialetti meridionali. Cazzeggiano fin dal primo pomeriggio, un eterno happy hour, un insulto a chi si fa il culo. Forse il contratto (contratto???***###) d’affitto prevede solo il pernotto. Bologna è assopita, dorme sul bancone del bar, con un occhio aperto e uno chiuso, cartola da cow boy spaghetti western. Bologna parcheggia in tripla fila, parla di basket, prima che la noia l’ammazzi scappa in riviera. Milano Marittima è a quaranta minuti, trentacinque in Porsche Cayenne. Bologna non corre alle presentazioni dei libri di Antonella Baccaria. Nemmeno uno straccio di TG 3 Regione a riprendere o a segnalare l’evento della Libreria Irnerio. Figurarsi E-TV, Telecafarra. Meglio ostentare giovani noiristi che impallidirebbero alla vista di un assorbente usato.
Perché Antonella Beccaria è una rompicoglioni da sempre, ha precedenti. Comunque è meglio non scomporsi, meglio non darsi pena, è bene non considerarla, dirigere l’occhio di bue altrove, scioglierla al sole, secondo il "metodo Gabanelli". Ha precedenti la Beccaria, dicevamo, ho controllato in questura. Prima ha rimesso il naso nella storiaccia dei Bambini di Satana, ha preso le parti di Marco Dimitri. Che non è esattamente il nipotino ideale di Nonna Bologna. Il nipotino di Nonna Bologna ha fatto Economia e Commercio o Giurisprudenza e non ha mai frequentato quegli sfigati dei fuorisede. I rotwailer, Dimitri, non se lo leccherebbero nemmeno, mostrerebbero i denti prima di allontanarsi tra gli alberi ad alto fusto. Il cardinal Cafarra piange quando sente odore di sette sataniche, la Madonna di San Luca, pure. Il Carlino se la ride, tiene sempre pronte le foto con le donne incappucciate con le tette di fuori. Opinionisti in eterna erezione pronti a penetrare buchi dell’informazione.
Ma la Beccaria capricciosa esonda e scava ancora sotto Piazza Maggiore. Stavolta punta i piedini sulla banda della UNO BIANCA. Cari ragazzi, poliziotti con il doppio lavoro che sul finire dei favolosi anni Ottanta seminano 24 morti, si, ma poco alla volta, mica in un unico fuoco d'artificio. Ma Bologna oggi è stanca di tutto e non ha la forza di girarsi indietro, come non avesse ferite da leccarsi . Ha digerito tutto. Il lesso e le salse della domenica a pranzo. I creativi del ’77. I cantautori. Figurarsi la banda dei Savi, perfino gente come Mancuso oggi faticherebbe a ricordare, volge lo sguardo altrove. Anche il lavavetri è un bel rompicoglioni. Ma meno che la Beccaria. Savi giocava nel Bologna di Savoldi? Bologna è piena di giovani noiristi da fiction di prima serata. Comunque è meglio affidare a loro la gestione delle nuove paure. Per dimenticare i vecchi fantasmi.
http://www.stampalternativa.it/libri.php?id=88-7226-929-6
http://www.stampalternativa.it/libri.php?id=978-88-6222-006-4
http://antonella.beccaria.org/
Saverio Fattori
Friday, November 30, 2007
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1 comment:
un po' squallido, ma mi commento da solo. Giusto per dire che i Savi spararono tra gli altri anche a dei lavavetri!!! quando si dice essere in anticipo sulla storia.
saverio
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