Siamo il disgelo
quello antefatto
di un crimine al caldo
mentre depongo
le uova covate
nell’ assenza
esistiamo
come neve
mai disciolta
da un sole
mai tramontato
le acque
al mulino
le pale
braccia
lunghe e pelose
sei quel lago
che non ristagna mai
mentre io, abusivo clandestino, deposito i rifiuti ai bordi della deriva
ti ostini a non vedere
e la zattera
perde le corde del tenere
quando naufrago
nei tuoi respiri
nel viaggio
hai messo in valigia
l’aria
senza preoccuparti
di quanta sia
l’apnea lasciata.
Poesia: Paola Castagna
Foto: MariaPia Spadafora
2 comments:
benvenuta in percezione. Per me questa poesia è una bella lezione. Per ora mi tengo sul bordo della poesia. Senza cadere di sotto. Non vorrei spaccarmi le ossicine. Sono di salute cagionevole.
Grazie del benvenuto Saverio, attento veramente, la poesia può far male soprattutto ad esseri splendidi come te.
Un abbracccio
Paola
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