Raggio di luna pallida che ci guarda da dietro i tetti
illumina la tua terrazza.
Una colazione ed una cena rubati ai nostri egoismi,
è impossibile nascondere le macchie come di nicotina delle nostre parole
che tracciano disegni fumosi sulla pelle confusa.
In quell' istante perduto volevo solo dire che ti volevo,
che volevo solo una carezza da te,
e mi lavo le mani sporche, incapaci.
Tu forte e decisa Ragione mi riporti alla realtà.
Mi chiedi inflessibile di guardare indietro.
Di spiegare un'esistenza rubata con l'istinto di un riflesso, veloce.
Non ho un nome per te.
Non ho bugie da dire.
Non ho parole.
Mi arrendo al serafico furore
del tuo ultimo abbraccio pieno di insicure certezze.
La colpa ha un suo strano senso della puntualità,
La mia strada non è nel dovere,
pure so che non ti basta il mio Amore.
cambiare mi dicono è questione di Volere,
banale saper non comandare al cuore?
eppure agli altri son così bravo a mentire.
nei miei occhi una goccia di Dolore.
Dimmelo tu,
perchè non riesco a passare attraverso le porte che mi hai lasciato aperte?
generosa coerente forte sensibile perfetta
rimango a contemplare la luna ammirato da te e dalla mia inadeguetezza
e non vorrei.
Il vento mi regala un sorriso ed odore di gelsomini nascosti tutto intorno a me.
Grazie.
Emanuele Il Padrino
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