Tuesday, March 06, 2007

Dritto al punto

son comodo
su di una carriola
in cima ad una rupe scoscesa
e cerco nel cielo sereno
uno spigolo
nelle nuvole.

qualcosa di acuto,
di sagace
che non trovo.

un altro tuono,
lontano,
rimbomba.

e l'affanno diventa contemplazione
di qualcosa di puro a cui ero cieco.

prima,
poco fa.

il tempo ch'è passato.
la sillabazione di un'anima
che invecchia.
una poesia senza rime
che non fa versi
che mira dritto al punto.

che non vedi.

ed è allora che ti attraversa,
che ti sfiora
nella frazione di un respiro,
tra una ciglia e l'altra
nel balenare di uno sguardo
verso altrove.

solo allora tu pensi
che la perfezione
sia l'assenza.

e ti pare che
la perfezione di un Dio,
buono, gentile
possa pure essere
qualcosa di più
di un'idea
che nell'attimo di lucidità
s'affaccia
nella piana del tuo cuore.

e ti sorride,
assente.

[Questa me l'ha mandata una persona che stimo particolarmente. E' la seconda poesia che mi manda. Quando trovo una scritura così complessa e semplice, così virtuosa e diretta, cedetemi, comincio a meditare se valga la pena o meno di continuare a scrivere ... ma poi ripenso al Piccolo Principe e illumino certi cupi pensieri.

Il titolo alla poesia, l'ho messo io. Non me ne voglia l'autore.]



1 comment:

Anonymous said...

sei troppo buono con me.
quella l'avevo inviata per te, il fatto che tu l'abbia anche postata mi rende felice:)

una domanda: perché tu veramente potresti smettere di scrivere, io non ci credo.

ti abbraccio fratello :)