Tuesday, February 23, 2010

il mio lavoro è incontrare angeli

Trovare una madre con tre bambini piccoli e un padre disperato che non ne vuol sapere di combattere è particolarmente pesante. Trovarli in stazione a giocare da martedì notte ti schiaccia. Sapere che il tuo lavoro consisterebbe nel proporre una soluzione: ti deprime inesorabilmente.

Tre bambini che corrono lungo i binari, la sera, tardi, da 5 sere, come se fosse la cosa più normale del mondo, destabilizza. Il più basso è di due anni. Sorridono. Sembrano uguali a mille altri bambini. Ma non lo sono. Io lo so che non lo sono e non lo saranno. Mi avvicino. Gioco con loro. E' il mio ennesimo turno serale. Parlo con la madre. Penso. Sono piccoli, ma parlano come gradi. Parlano solo casertano.

Illo è mio padre, mi dice la piccolina, quattro anni.

U papà unna tene a casa e un po’ accatta nenti, dice il più grande, sei anni.

Non conoscono i colori. Compro loro dei cioccolatini per addolcirmi la serata e giochiamo a dirne il colore prima di mangiarlo.

Giallo, dice la bimba tenendo in mano una pralina verde.

Inutile raccontare la loro storia, davvero. È una storia di povertà e miseria. Di solitudine agreste e distanze sociali. È la storia di bambini che non possono essere bambini. La storia di nani costretti a parlare al posto dei genitori. Costretti a giocare tra un ubriaco e una tossicodipendente per tutta la notte. Sudati a respirare gli odori di una stazione, della stazione più grande d’Italia.

Inutile dire come ho svolto il mio lavoro. Perché in questi casi, non diventa più un lavoro. Diventa una palude, dove la nebbia nasconde la morte che ovunque imperversa.

Non li aiuti dei bambini così, con tutte le buone intenzioni che puoi avere. Perché è necessario che li aiutino tutti. Tutti coloro che li incontreranno, anche se solo per pochi secondi, dovranno aiutarli per quella manciata di tempo che il fato ha previsto. Se tutti, ognuno, agissero, agisse con il proposito di dare il massimo ad ogni incontro forse sarebbero salvi, un giorno. Ma non sarà così.

Ieri sera sorridevano, ma so, per certo, che lo faranno sempre meno. Ieri sera giocavano, ma lo so che non giocheranno più tra non molto.

Ho fatto poco per loro. Era il massimo che prevedesse il mio ruolo. Tra qualche settimana, forse, non li ricorderò neanche più, il sonno riprenderà regolare. Forse mi torneranno in mente durante qualche pioggia, assieme alle altre cose che appaiono dentro di me quando la notte mi svegliano i temporali. Forse, qualcuno mi chiederà che senso ha tutto ciò, o forse no.

Io posso dire solo una piccola cosa.

Quando quei bambini saranno grandi e saranno brutti, saranno cattivi e intrattabili, saranno arrabbiati e indecenti... allora, secondo me, sarà importante ricordare che non sono nati così. Sarà doveroso ricordare che erano bambini, che sorridevano e amavano come è giusto che sorridano e amino i piccoli. Allora, quando incontreremo il peggiore uomo della faccia della terra, sarà importante chiedersi se per caso non sia rimasto a tre anni, solo, la notte, a correre tra i binari di una triste, sporca e maledetta stazione!

Colonna sonora: Cattivo

8 comments:

Stella Africana said...

sublime rappresentazione di come l'ignavia dei più ha fatto largo all'indifferenza. La povertà è una costruzione fatta da uomini potenti per sentirsi meno luridi nei loro giorni e far finta di lavorare per 'il genere umano'. La vita che ci racconti con così tanta semplice umanità, prima o poi, mi auguro, spezzerà la spirale dell'indifferenza.
Grazie per il tuo contributo che alla vita doni. Con immensa stima e rispetto, continuiamo la strada è lunga...

Simona (BO) said...

Comincia tutto da qui....questa è tragicamente l'origine di tutto....

Grazie Giro!

girolamo grammatico said...

@ stella africana: ciao stella, che piacere torvarti! grazie per il commento e, d'accordo con te, mi esorto ancora: continuiamo, la stra è lunga!
@ simona: grazie simo, ti ho risposto in privato! :)

Anonymous said...

Questa è la cosa più bella che ho letto da tempo...
Francesca

girolamo grammatico said...

e questo è un commento che non ho mai ricevuto!
grazie

Arianna said...

da una settimana sono diventata zia.
spesso ho pensato e ripercorso e regredito con la memoria verso le cose che mi hanno dato una forma (fisica e mentale). e ho pensato, vedendo la mia nipotina, a cosa posso fare e potro' fare di concreto per lei, affinche' non resti impigliata nei meandri di tutte le bruttezze che e' troppo faticoso spazzare.

Ti ringrazio per queste parole, condivise con noi, con gli altri, la tua esperienza e' piu' alta di quanto si immagini o si percepisca (sociopaticamente).
Ti ringrazio per tutto quello (che a te sembra poco) tu fai per tutti coloro che non muovono un dito, me compresa.

Spero di incrociarti presto: magari il mio progetto di comunicazione potra' interessarti.
Buon lavoro
Arianna

Anonymous said...

ciao Grammatico, bevo la terza vodka e penso che oggi ho perso. Ho perso la testa, la pazienza, la razionalità, ho perso tempo e un'altra occasione. Credimi, anche i bambini sanno essere sporchi brutti e cattivi e basta spenderci un po' più di tempo per capirlo... quando lotti per loro, con loro, per tirarli fuori da ghetti futuri in cui non sanno nemmeno di essere...eppure loro ci si lanciano con foga e entusiasmo... investi tutta la tua fantasia e ti rispondono sputandoti in faccia... oohh si, i bambini sputano in faccia... rifiutano di essere aiutati, capiti, accompagnati...
oggi ho perso, e sapere di non essere l'unica non mi aiuta, l'unica cosa che può farlo è pensare che lunedì, forse, riuscirò a strapparla quest occasione, riuscirò a fare breccia, forse una possibilità ci sarà.... spero, tu che dici?

girolamo grammatico said...

dico che avresti perso di più a non-provarci, ad evitare gli sputi in faccia e i rifiuti, troppo facile.
dico che i bambini sporchi, brutti e cattivi sono la nostra possibilità più grande di comprendere e migliorare il nostro futuro.
dico che che senza i bambini sporchi, brutti e cattivi non avremmo inventato gli alcolici e tu ora difficilmente ti berresti quella vodka,
mia cara anonima.
a lunedì
;)