Monday, October 19, 2009

Stonefacebook - Daniel Agami

«…Sto male

Parlate

subito dopo il segnale»

[Stefano Benni]

Ti ho svegliato?” “No, dormivo”

Io sto bene, tu stai meglio, lui è a posto (al posto giusto).

Io ti voglio bene, tu mi vuoi bene, lui è felice, e lei si chiama Beatrice.Come stai? Cosa fai?, Come mai?Lavoro; e poi

Amo, ma a modo mio,

Dammi l’ano,odio Dio.

Ci sentiamo,ci vediamo,fatti viva, fammi diva, fatti vivo, sono schivo.

Io ci sono, tu suoni, lui è sempre più a posto, loro si fumano il mosto.

Io sono diverso, per te è uguale, lei studia Letterature Fossili.

La laurea in giurisprudenza, un giro in diligenza, non è turismo, è viaggio, hai perso un figlio?:su, coraggio.

Mi porto via solo il sacco a pelo ed un foulard, non ho contanti, ho solo mastercard.

Le mie passioni sono la letteratura, il cinema, la musica e la poesia, le mie invece sono la televisione fino a tarda notte, le bambine molto nude, e la farmacia.

Ho lasciato una stronza, e poi sono andato a Ponza.

Ho lasciato una stronza, e poi mi sono fatto una sbronza.

Io vado in bici, tu mi piaci, noi siamo felici.

Sono troppo ubriaco per bestemmiare, vado al mare ma odio il sole, ce ne sono talmente tanti, da riempirti le gole, vado in montagna col costume da bagno, non muoverti, hai un ragno…

Non ci siamo mai visti, non ci rivedremo mai più, però ci possiamo dare del tu…

Per me fare sesso è come parlare, a quel tempo, la sera, dopo lo spettacolo, portarsele a letto era cosa normale.

E allora ci sono andato, ma andato dove? E allora lo avete fatto, ma fatto cosa? E ci hanno dato, ma dato come?Siamo finiti a letto, io invece, che sono finito, ho letto…Beh diciamo che ci frequentiamo..diciamo/cifre/ti amo…

“Ti ho svegliato?”,“No, morivo”

: )---: STONEFACEBOOK

Non chiedetemi più come sto: morirò.

Tutto un respiro, a camminare sopra i soffitti, dietro le pareti, a piangere dentro i soffritti, a soffocarmi negli alfabeti…

A quel tempo, le feste erano nefaste, ricordo di catering in piscina, io quello che affogava, tra le pisce ed i pesci, quello che annegava giù in cantina.

Le altre case a temperature d’ambiente, latitudini stupite a collazionare cannoli, sono cresciuti a vaschette di gelato; per me invece cartoline di niente, solitudini sopite a collezionare ghiaccioli, il primo giorno di scuola da malato…

Ho avuto la broncopolmonite, il professore mi guarda e poi dice che di broncopolmonite si muore: la classe ride. Lo stesso professore faceva ridere tutti con alcune barzellette sull’aborto: ora è morto.

E si può anche scrivere opere liriche e cantandole urlare, e fuori, non avere nemmeno il coraggio di fiatare.

Ora ascoltano tutti dischi-capolavoro, di bravi cantanti alcolizzati: hanno i freezer pieni di surgelati.

Tutta un’esistenza nascosta nella credenza, e mentre loro giocavano ad ingoiare cimici e feci, io sprecavo compleanni con i lirici greci..

Poi Lei: insonnie febbrili, speranze primaverili. Poi il momento tipico, ma per me era topico: ti amo! E lei: proviamo…

Ti ho svegliata una mattina, eri piena di eroina. Il giorno dopo sarebbe stato il tuo compleanno, e io ti avevo comprato il tandem: ho cercato invano una rottamazione, mi è rimasto Cicerone: Usque tandem…

Le altre (due) sono andate via con i miei capelli: chiamano il gatto Stracciatella, e hanno gli occhi sempre più belli.

Faccio le coca-cole e le birre in una pizzeria: apro un rubinetto, e così sia. Estate rosmarino. Inverno peperoni. Primavera piangere. Autunno svanire.

Non si può capire, in tempi di cellulari sempre accesi, si rimarrebbe offesi. Virgolette. Il suo nome. Il suo cognome. Virgolette. Un silenzio onomastico, una ricerca di frenesia, e ricostruisco tutto. Giorno dopo settimana dopo mese anno. Ricostruire un’esistenza, dagli annunci immobiliari; dalle fotografie tangenziali; dai diari sperimentali dai lettori eccezionali, come me. Tempo libero, un’aranciata, ed una filologia della ex fidanzata, disperata. Una nuova foto, una nuova citazione: ricostruire fidanzati, matrimoni, lavori, esistenze. I dolori diventano delizie, le attenzioni perizie.

Poi un colpo di tosse. Un altro. E non piango neanche un po’: scopro di avere un cancro sul comò. Lascio perdere la cura della calvizie, non ci saranno più primizie.

Mi avevano affogato nella solitudine, senza nostalgia: ma ora c’è la tecnologia.

E io, che sento la morte sui denti e non ho fretta, preparo il finale, dolce come la vendetta.

Il primo mi ha scritto “ ci siamo persi di vista…”, ma non ci siamo visti, e non ci vedevamo mai.

Vi accetto tutti (farabutti). La frase del giorno, cosa sto facendo oggi? Sto masturbando bambini. Mi rispose il silenzio. Mi muovo in case d’altri con la delicatezza di un ladro: accendo le luci nelle gallerie fotografiche, ascolto voci, i miei occhi sono nei loro specchi, il mio mento nei loro commenti.

Mi licenzio, e passo il resto del tempo negli altri, devo fare presto, e sono ampi come un tempio. Non posso più accettare di accettare, ora devo muovermi, devo invitare.

Le frasi di circostanza, una scusa per non farne senza.

Ritrovo tutti, e tutti mi inondavano di indifferenza: ora mi sorridono e mi offrono tutta la loro vita, che coerenza… Bulimie di scritte e immagini, audio, video e altre propaggini.

Otto mesi di raduni, ora siete tutti qui: neanche uno mi abbia chiesto di vedersi, tutti clic.

Il cancro si è preso tutto il letto matrimoniale (che non ho mai usato), ma c’è ancora lo spazio per la stanza. E io non ho voglia di ambulanza. Ora siete tutti qui: non mi scrivete, ma ci siete: epifania. Deissi, apocalissi.

Ho passato tutta la vita da solo: morirò in compagnia.

lascio acceso il computer (l’account, la mail) e mi spengo.

Apro la finestra, e sono luce.


(Ero

Solo:

e ora

volo.)

Daniel Agami

[Daniel non è solo un amico, è una persona speciale. Se si riesce entrare in risonanza con il suo mondo interiore, tra i tumulti del suo spirito ci sono perle di saggezza incredibile]

9 comments:

medea said...

grande daniel...
mi piace
è lui. sì è lui.
tu leggi ed è proprio lui.
Bulimie di scritte e immagini, audio, video e altre propaggini
:) pamela

Anonymous said...

Daniel sei davvero un grande!
Lk

carlo said...

io nella poesia in generale non ci sono mai entrato completamente, poche poesie che ho letto nella mia vita mi sono entrate veramente. Ignoranza probabilmente. Neanche questa mi ha fatto impazzire però, per quel poco che ti conosco, mi pare di avertici visto dentro.

Locusta Computazionale said...

alla locustaccia è piaciuto molto.
ho riconosciuto nel testo una metrica - pare strano - di cantautorato bolognese.
Viva DanieL!

Lc

Il cavernicolo platonico said...

l'attenzione di questo essere al mondo che lo circonda è segno del suo amore sconfinato, ahimè troppo spesso non contraccambiato.

tanta musica, tante muse, tanti musi, ma soprattutto tanto lorenzo. e tanta dolcezza, dietro i numeri innumeri dell'agamide.

presente!

Mick! said...

...hai una cadenza scazonte senza metri fissi...è sostanzialmente una grandissima cagata quella che ho detto...però giochi davvero tantissimo con la realtà, con l'atto, e con le forme del colletto e della colletività, e uno poi si fa anche prendere dal gioco...e gioca volentieri!

sempre in gamba Daniel...e se sbologno ti saluto!

Anonymous said...

AUGURI, Daniel! Buon compleanno!
f

Fra said...

Continuo a stupirmi positivamente della tua visionaria generosità letteraria. WOW!! Questo testo sembra un vorticoso montaggio filmico, soverchiante. Che figata!
Mi perdo con piacere in questo turbinio.
Quello che non capisco è se questo sia la sua forza e/o il suo limite. Insomma, vedo tante cose, ma ne dimentico altrettante, non capisco bene le priorità. Insomma, sei uno sprecone!!!! ;)
Ma forse sono io che sono troppo abituato a narrazioni più semplici e strutturate...
Cmq bello, bravo!! :)

Anonymous said...

Bellissimo Daniel! Ha ragione il Lupo quando dice che sei proprio bravo! A presto Ale (quale? eh eh)