Wednesday, April 15, 2009

la cultura del terzo millennio: razzismo e ignoranza!

[percezione vorrebbe dire qualcosa, ma non ne ha la forza!]

Bisogna dire basta a questa violenza razzista che sta dilagando in Italia. Chiediamo a tutta la città di Roma di condannare questo episodio e che la giustizia faccia il suo dovere di punire questi criminali. La politica si assuma le sue responsabilità, chi semina vento raccoglie tempesta. In questi anni si è seminato odio verso il diverso, l' immigrato criminalizzandolo. Queste aggressioni sono figlie di una visone politica che usato il lato oscuro della società, una politica basata su luoghi comuni, paure della gente, spingendo le parti più emarginati ad entrare in competizione, cioè la guerra tra i poveri..

Dove la società civile di questa città di Roma? Bisogna che ci sia una indignazione totale di tutti gli strati della società per isolare questi criminali. Le istituzioni dove sono? dove la sicurezza? dove sono i soldati, polizia, carabinieri?

Non doveva essere garantita la sicurezza a tutti i cittadini di questa città di Roma?

Come e stato possibile questa aggressione di questo Uomo? Dove lo stato?

Agenzia Habeshia



Roma, nuova aggressione razzista. Un senegalese perde un occhio

di Massimiliano di Dio


«Mi piace l’Italia, Roma poi è sempre stata il mio sogno fin da bambino. Vorrei trovare un lavoro e rimanere qui». La tv è accesa nella stanza numero 80 al terzo piano del Policlinico Tor Vergata ma Samba Sow fatica a stare sveglio. Un amico va e viene. «È sfortunato – racconta – Samba non ha neppure una casa sua, lo ospitano alcuni connazionali. Tra di noi ci aiutiamo sempre».

Solo quando è nel corridoio sussurra: «I medici dicono che non riacquisterà più la vista ad un occhio». Poi rientra nella stanza e torna il sorriso anche se la benda che copre l’occhio sinistro di questo trentenne di Dakar lascia poco spazio all’immaginazione. L’aggressione razzista e il colpo inferto con una bottiglia di vetro rotta da Mirko Blasi, vent’anni di Tor Bella Monaca con precedenti per droga e reati contro la persona, sono entrambi dietro quelle garze bianche per le quali è davvero impossibile trovare un perché. Ci proverà la magistratura: lesioni personali gravissime aggravate dall’odio razziale, l’accusa per il giovane arrestato dai cararabinieri. Era tornato a casa a dormire, come se nulla fosse accaduto. Addosso aveva ancora la maglietta sporca di sangue.

Samba, torniamo a quella maledetta notte tra Pasqua e Pasquetta.

«Era poco dopo la mezzanotte. Sono uscito di casa per andare a comprare una ricarica telefonica. Volevo chiamare mio zio in Senegal e così sono andato in un bar di via Mussomeli con la macchina di un amico».

Poi cos’è accaduto?

«Fuori dal locale c’era un gruppetto di ragazzi. Bevevano, fumavano ma non li conoscevo. La macchina si è fermata proprio lì davanti, la batteria era scarica e loro hanno iniziato a insultarmi. ‘Negro di merda, che schifo di auto che hai, noi abbiamo quella buona’. Mi è venuto da sorridere e loro hanno continuato: ‘Vedi sto negro di merda, ride pure, morto di fame’».

È lì che hai deciso di chiuderti dentro la vettura?

«Sì, ho avuto paura. Sono sceso poco dopo, solo quando ho visto che era arrivato Salvatore, un mio conoscente».

Il gruppo però non si è fermato.

«Ho sentito uno urlare ‘Mirko’ mentre il ragazzo che chiamavano si dirigeva verso di me. Mi ha spintonato, continuando a insultarmi. In mano aveva una bottiglia, l’ha rotta sbattendola a terra e mi ha colpito all’occhio. ‘Sei un negro di merda, morto di fame’ continuava a gridare».
I carabinieri lo hanno arrestato per lesioni personali gravissime aggravate dall’odio razziale. Era la prima volta che subivi
un’aggressione xenofoba?
«Parole di quel tipo le senti sempre ma non ci fai caso. Quel tizio però voleva massacrarmi, per fortuna sono arrivate una persona che mi ha fatto salire sulla sua auto e subito dopo la pattuglia di Tor Bella Monaca. I carabinieri sono venuti anche ieri. ‘Stiamo lavorando per te’ mi hanno detto».


Da quanto tempo sei in Italia?

«Dal 2003, sono stato prima sei mesi a Firenze, poi sono venuto nella capitale. Roma è il mio sogno fin da bambino, vorrei restare a vivere qui

L'UNITA' 14.04.2009

2 comments:

Anonymous said...

Lo stato non c'è, ha perso il controllo del territorio, perchè nonostante una campagna elettorale che ha posato le sue basi su questo senso di insicurezza e criminalità dilagante, non solo non si sono "incentivate" le già scarne risorse delle forze di polizia, ma stiamo assistendo a tagli senza precedenti.
La polizia, l'esercito, i carabinieri, non ci sono perchè sono pochi, perchè non hanno mezzi adeguati, perchè anzichè essere incentivati, sono sempre meno messi in condizioni di lavorare.
Se noi investiamo un decimo della germania in sicurezza, se il rapporto degli stipendi dei "professionisti" della sicurezza fra noi e l'inghilterra è 1/4 un motivo ci sarà?
A questo si aggiunge una ondata dilagante di razzismo che io non ricordo di avere mai visto nella mia pur breve esperienza di vita. La demonizzazione e la ghettizzazione sia fisica che psicologica non fa altro che allontanare sempre di più la già difficile possibilità di integrazione.
Caro Girolamo... viva l'Italia

Gaetano

Unknown said...

Quel senegalese che adesso è senza un occhio è il risultato di una politica assurda basata sulla paura. Io ho paura del diverso perchè è criminale, il diverso ha paura di me perchè posso aggredirlo solo perchè è diverso. Ci sentiamo tutti insicuri