Thursday, February 26, 2009

zingari lettera ai giornali

[un mio amico, nonchè grande pianista che ho avuto la fortuna di avere con me durante un reading, è stato testimone di come stanno gestendo questa nostra Italia e ha scritto una lettera ai giornali!
PercezioneSociopatica non è un giornale e non ha una grossa risonanza, ma è percezione sociopatica e in quanto tale certe cose non può non farle sapere!!!]

Gentili Signori,

in data mercoledì 25 febbraio 2009 alle ore 18,30 presso il “gabbiotto” metro della stazione Furio Camillo, un addetto alla sicurezza era alle prese con due ragazzi rom di circa 16 anni che tentavano di fare il biglietto, scacciandoli in malo modo senza alcun motivo.

A seguito di ripetuti epiteti offensivi nei riguardi dei ragazzi - tra cui “zingari di merda” ,“vi darei fuoco” - io ed altri cittadini che avevano assisitito all’orribile scena abbiamo deciso spontaneamente d’intervenire per difendere i diritti di persone che non avevano commesso alcun reato (…. se non quello di voler acquistare un biglietto!).

L’ addetto sopraccitato ci rispondeva in malo modo, sostenendo che “lui era razzista” e che “grazie alle leggi di questo paese, loro fanno quel che vogliono! E che “noi avevamo tempo da perdere” e che le regole erano queste, piaccia o non piaccia.

L’unica colpa di questi ragazzi, invece, era di avere uno strumento musicale a tracolla, cosa che secondo l’addetto costituirebbe reato (quindi, chi porta con sé un violino è un pericoloso terrorista!).

Ora, premesso che nessuno di loro stava suonando lo strumento in oggetto, quel che è più raccapricciante è la convinzione di questo addetto di ritenersi comunque autorizzato all’utilizzo di frasi razziste, anti-tziganiste e gravemente offensive a prescindere dall’etnia: se fossi stato io al loro posto, certamente non sarei stato trattato così.

L’ intervento di una Sua collega non contribuiva a rasserenare più di tanto la situazione, abbiamo atteso - invano! - almeno 20 minuti l’arrivo dei carabinieri onde poter civilmente confrontare le rispettive posizioni (tra l’altro io mi ero offerto di pagare il biglietto, ma i ragazzi in questione avevano già il danaro in mano!).

Alla fine siamo riusciti a risolvere l’incresciosa situazione accompagnando attraverso i tornelli questi ragazzi muniti di regolare biglietto, come è logico che debba essere.

Nonostante la risoluzione della vicenda, questo addetto non si è sognato neppure di chieder scusa della Sua intolleranza, perseverando nei Suoi vaneggiamenti.

Con quale criterio viene reclutata questa gente “addetta alla sicurezza”?

Chi è incaricato di effettuare i controlli sui loro comportamenti?

Cosa rischiano in caso di istigazione all’odio razziale?

Sono disponibile a qualsivoglia forma di incontro/chiarimento al riguardo.

Cordialità.

Dr. Francesco Valori.

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