Sono partito da un anno
E arrivo ora: eccomi! Senza dimora!
La paura mi divora ma resto…
la speranza mi rinnova.
Ma nello sguardo degli altri vedo paura
Io ne ho più di allora quando scappavo dalla guerra
Che ha distrutto la mia calda dimora.
In strada, per terra, tra i fumi e l’alcool della sera
Incontro solo la vera ed unica solitudine di un uomo
Che non ha più nulla se non la propria e scarsa persona.
Giorno dopo giorno divento un’ombra,
una rivoltante presenza scomoda per chi mi nota.
Aspetto di morire, forse allegro,
ma se penso a cosa ero prima
piango e fuggo dall’idea di non poter uscire
da questa continua umiliazione
1 comment:
senza parole...
e non so perchè ma appena l'ho letta mi è venuta in mente questa poesia...
Vivevo sul lato in ombra della strada
e osservavo i giardini dei vicini
al di là della strada, festanti
nella luce del sole.
Mi sentivo povero, e andavo
di porta in porta con la mia fame.
Più mi davano della loro incurante abbondanza
più diventavo consapevole della mia ciotola da mendicante.
Finché un mattino mi destai dal sonno
all’improvviso aprirsi della mia porta
e tu entrasti a chiedermi la carità.
Disperato, ruppi il coperchio del mio scrigno
e scoprii, sorpreso, la mia ricchezza.
R. Tagore, “Poesie d’amore”
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