Sunday, May 11, 2008

Sic locuit - A.O. Meloni

[Mentre la Fiera del libro a Torino fa parlare di sè e poco dei libri. Fa parlare la politica e poco la letteratura. Io mi arovello su ben altri problemi che mi allontanano dalla realtà come una goccia di pioggia che sale verso le nuvole confusa e affaticata. Detto ciò vi segnalo una riflessione del grande Angelo Orlano Meloni sul leggere e sullo scrivere!
Da percezione è tutto, che poi è niente]

Sic locuit, dite la vostra che ho detto la mia - 2



Per la serie prima che qualcun altro lo dica lo dico io, è giunto il momento di mettere in chiaro una cosa.
Molti di voi, come me, avete letto e leggete libri, e probabilmente siete anche andati alle presentazioni, a sentire gli autori concionare sulla vita l'universo e tutto quanto e nei casi più sfortunati a sbandierare senza ritegno il loro ego. A volte va bene, a volte male, a volte è interessante, a volte no, pace, fa parte del gioco. Ma sono pronto a scommettere che almeno in un'occasione avrete sentito questa storia: in Italia tutti vogliono scrivere, chiunque si improvvisa poeta e scrittore, e ci sono miriadi di scrittori e pochissimi lettori. Altro che scrivere, gente, bisogna leggere!
Detta così, la cosa sembra ragionevole. Vuole gli applausi dei colleghi. Raccatta i sospiri dei fan. Titilla ed eccita la libido dei meno smaliziati. Detta così. Peccato però che questa sia una vera, clamorosa, indubitabile, enorme, sfavillante stronzata. Peccato che questa storiella sia come ripetere la lezioncina a pappagallo (senza offesa per i pappagalli). Chi non lo ha mai fatto alle elementari? Non è uno scandalo, succede, amiamo il carisma e le idee che sono circondate da carisma, è tutto più facile, meglio ripetere a pappagallo che ragionarci. Io però oggi voglio ragionare. Sentite un po’ la mia versione dei fatti.
Fino a un bip di anni fa, eravamo quasi tutti analfabeti. A metà dell’Ottocento in Italia del Sud, per fare un esempio, la percentuale di analfabetismo era impressionate, molto, ma molto oltre il 50%. È stato solo nel corso del Ventesimo secolo che in Europa, e anche nel resto del mondo, si è compiuta l’alfabetizzazione di massa. Ora, cari amici, ragioniamo, è facile, ci arriverebbe anche un bambino. Fino a pochi anni fa la scrittura era un’attività riservata a pochi fortunati in possesso di un sapere esclusivo. E a dire il vero a volte neanche i nobili ci si dedicavano (vero, re di Napoli?). Nel giro di un secolo e mezzo, invece, è cambiato tutto, e tutti siamo andati a scuola e ci siamo dovuti sorbire fin dalla più tenera età Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto eccetera eccetera.
Ora, è chiaro che se insegni a leggere e a scrivere a 60 milioni di cristiani questi prima o poi mangiano la foglia e si mettono a scrivere. Direi di più, è umano. Siamo proprio fatti così, dalla teoria passiamo all’azione. È la nostra natura. O c’è forse qualcuno che vuole sostenere il contrario?
Gli intellettuali e i professori e gli artisti e gli scrittori quando dicono ai comuni mortali che ci sono troppi scrittori e pochi lettori si mettono su di un piedistallo, ed è come se dicessero: voi cafoni grufolanti potete al più chiedermi un autografo, altro che mettervi a scrivere, come osate?! E non fanno altro che perpetuare involontariamente il mito di un sapere esclusivo riservato a pochi eletti, dal quale la stragrande maggioranza della popolazione deve essere allontanata perché così è più figo. Che è come passare dalla Repubblica delle Idee a una specie di billionaire della cultura, con saletta VIP per gli iniziati, e tutti gli altri a casa.
È invece chiaro come l'acqua, di un'evidenza abbacinante, come due più due fa quattro, che ci sono così tanti scrittori e altrettanti aspiranti scrittori semplicemente perché ormai tutti sappiamo leggere e scrivere. Amen. Potremmo considerarlo un inevitabile sottoprodotto dell'alfabetizazzione di massa, o il suo migliore risultato, ma questi sono i fatti.
Ed è riflettendo su questa sporca faccenda che ho capito perché la maestra ci diceva di non ripetere a pappagallo.




Colonna sonora: Iron Maiden, Where eagles dare.

1 comment:

Anonymous said...

Grande come sempre il buon Angelo. E come dargli torto? Ben venuti nell'era della cultura anlfabeta!
Siamo a mare...più si avvicina l'estate e più lo ripeto...siamoammare!
;)