Leggendo il saggio ho ripensato a Pasolini che con ampie falcate al rallentatore si muove su montagne di rifiuti. È solo suggestione, nulla di concreto, forse poco attinente agli intendimenti di Wu Ming 1. Ma è un’immagine splendida che ho visto blobbata e che non ho ritrovato su you tube. Il narratore, chi ha capito tutto, si muove su macerie post-apocalisse, verso il proprio sacrificio con leggerezza infinita. Sembra un sopravissuto. Pasolini era “il” sopravvissuto.
Tutti avrete visto il dibattito televisivo sulla forza della televisione con Biagi.
www.youtube.com/watch?v=65QGvs_K1kk
Tutti avrete visto il dibattito televisivo sulla forza della televisione con Biagi.
www.youtube.com/watch?v=65QGvs_K1kk
Avrete notato che Biagi e gli altri coglioni erano già morti. Pasolini non ancora. La sua affermazione di vitalità intellettuale è indisponente, una pacata arroganza che è umiliazione per i fuochi fatui che cercano di interagire goffamente. Rimane lui da eliminare. Perché tutto il resto è già inquinato e colluso. Defunto. Ma non zampetta nevrotico, l’idea della fine è nota, ma non lo atterrisce, la non-eternità consola invece di condurlo all’impazzimento. Pur conscio non cede al panico. Egli danza. Sulla monnezza. Lui che rappresenta l’epica di riferimento per questo paese che è morte e monnezza. Non è un caso che Saviano sia napoletano, non è un caso che la parte determinante di Gomorra sia dedicata allo smaltimento illegale dei rifiuti. Nulla è casuale. Nulla lo è. Mai. Constatazione che non rasserena, semmai allarma. Questo paese non riesce a staccarsi di dosso il marcio che si ribella e diventa propagine a tutti gli effetti. Il marcio in Italia rivendica identità, collegi elettorali. Pasolini porta la vita tra i morti, in uno sforzo inutile e smisurato. Anche Saviano si misura con l’epica dell’atto eroico che non sedimenta, il colpo di spada che fende l’aria. Porta speranza a una popolazione incapace di rinascere, che lo chiama Siano, in un gioco di parole che lo rende attiguo a Giancarlo Siani, giornalista de Il Mattino, morto ammazzato nel 1985. Immagino che la fine del pianeta si realizzi con l’estinzione della materia vivente. La mondezza ci sopravviverà. Vorrei scrivere cose non inutili prima di crepare. Vorrei muovermi con falcate ampie prima di cedere con le gambe molli. Niente zampettare isterico.
s.
1 comment:
Ho letto nel blog Cazzeggi Letterari:
http://lucioangelini.splinder.com/post/16883086/SMASCHERATA+LA+NUOVA+BEFFA+DEI
che da quando Wu Ming 1 ha visto il film "300" adesso si crede Leonida... (alla testa di una grottesca armata abbrancaleoni)
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