[percezione, tavola rotonda del disagio interiore, ospita, con lusinghiera gioia la seguente poesie...]
Perdere il treno che trasloca accattoni nel ghetto stregato
C’è qualcuno vivo da queste parti?
Affogare i pensieri in viscidi riti mattutini
Volevo solo sentire l’odore della pioggia atterrare su ciglia fredde
Farmi il segno della Croce senza sentirmi un traditore
C’è qualcuno vivo da queste parti?
Uscire quando è buio, rientrare quando è di nuovo buio
Vampiri sazi che si dondolano su amache sanguinolente
La mia famiglia è un quadro astratto
Un pensiero cattivo & una fottuta guerra da combattere
Affinché non cambi nulla (status Quo)
C’è qualcuno vivo da queste parti?
Il tuo cuore picchia come lo zoccolo di un cavallo inferocito
Non è tardi per ricominciare. Dispensare consigli approssimativi
Millantare saggezza & mendicare concentrazione
Il popolo è un gregge ottuso di vigliacchi ignoranti
C’è qualcuno vivo da queste parti?
Farò di tutto per farti capire che fissare il cielo è inutile
Se non ti perdi negli occhi di chi hai amato & che adesso detesti
1 comment:
dall'inizio una rabbia crescente che sfocia in un finale romanticamente malinconico. bella.
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