G.B.STUDIO in collaborazione con ATELIER META TEATRO DI ROMA
(a partire dai versi de “Les fleurs du mal” di Baudelaire ) ideazione e regia Gianluca Bottoni
Con G.Bottoni e F.Arcangeli -collaborazione illuminotecnica e consolle Giovanna Bellini
Nello studio/laboratorio polveroso e caotico di un pittore, viene ritrovata insieme ad altre fotografie ,quella di un Baudelaire fotografato da quel genio medianico di Nadar. Il poeta non è ancora consunto come in altre sue immagini, ma la foto mostra inequivocabilmente i segni del tempo con relative perdite…su queste perdite e sull’oggi, il nostro studio/laboratorio si sofferma,scenicamente, nel segno (analogico) di un tratto sfregiato, di un “mercato”, di una vecchia ,di una bambina, di un ideale,di una madre sempre presente nel suo animo e nel suo corpo…come nei “Journaux intimes “riaffiora costantemente la nostalgia del sacro, elemento di redenzione e di coesione che le società moderne hanno irreparabilmente smarrito,”strappi” dolorosi della quotidianità,crocifissi urbani.
”…una Religione che nasce dall'uomo considerato come memento divino. (...)(C.B.)
Per questo la nostra rappresentazione ,che mescola i versi del poeta e brevi digressioni sull’oggi ad essi connesse,assume il notturno sapore di una cerimonia laica, una struttura drammaturgica ben definita in capitoli o “strappi” appunto. I suoni saranno metropolitani e contemporanei(ma anche classici con riferimento all’opera lirica) intesi come Ohrwurm, disturbi continui. Tra le presenze femminili non può mancare nel mondo ,seppur attualizzato di Baudelaire, quella vissuta in scena dal femminino (contemporaneo) che nasce indefinito e peccaminoso, di un danzatore butoh, quintessenza di erotismo nel movimento.
Fondamentale risulta l’uso dei versi dei “Fleurs” ,
in una bellissima traduzione. L’idea originale era quella di mettere le parole delle poesie sul leggio e le nostre “prosaiche “ inserzioni nello spazio. Ma poi durante le prove s’è contaminato tutto e questo farsi largo nel nostro “inscenare” dei versi originari ha dato luogo a contaminazioni che abbiamo sentito nostre,vere.
L’operazione sui testi di Baudelaire è stata,poi, quella di portare l'estensione in semi- prosa della traduzione,dettata da esigenze di realismo, a un nuovo ritmo più simile alla scrittura musicale di Baudelaire per la stessa esigenza del traduttore di avere un "tempo"sincrono con l'attualità.
LUCIDO FINO ALLA CRUDELTA’,
DEI CONTRASTI FRA UN MORALISMO TUTTO DI COMODO
E LA DISPERATA ASPIRAZIONE A UNA MORALE ASSOLUTA”(G.Caproni))
ATELIER META-TEATRO-7-10 GIUGNO ore 21,00 Via Natale del Grande 21, Roma,
Tel.
Ingresso: intero € 12,00 – ridotto per associati -€ 8,00
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